Il Protettore
Editoriale de Il Portale del Sud
Bastano
ventiquattro mesi, assicura il presidente del Consiglio, per consegnare
«un quartiere pieno di verde, con la separazione completa dei percorsi
delle automobili da quelli per i pedoni e le biciclette», con «nuovi
appartamenti funzionali e innovativi, costruiti secondo le nuove
tecniche della robotica». Il premier pensa anche ad «un centro
commerciale, negozi tradizionali, una piazza, un grande campo giochi
verde, una scuola materna, di fianco una nuova scuola media, una nuova
scuola elementare, una chiesa». (4 novembre 2002)
Sette anni
dopo (15 aprile 2009): “Ad oggi, delle circa 400 famiglie di San
Giuliano, circa 170 abitano già in paese, 60 famiglie hanno già
comunicato l’ultimazione dei lavori e, quindi, faranno rientro, a breve,
nelle proprie case. Inoltre, abbiamo stimato che entro la fine dell’anno
2009 saranno a casa il 90 % delle famiglie”. (Luigi Barbieri,
sindaco di San Giuliano di Puglia)
Sapore di sabbia (di mare)
Tutto molto
bello, quasi una festosa scampagnata pasquale a sentire i mielosi Tg:
bambini con le uova di pasqua, vecchiette con la dentiera nuova,
l’onnipresente cavaliere-ottimista che invita i bambini terremotati a
considerarsi in campeggio, o in vacanza al mare, e raccomanda alle
signore di non dimenticare la crema protettiva! Il funzionario della
protezione civile, dall’aria rassicurante, continua a dire che il
terremoto non era prevedibile. Vero, si sa che l’ora e il luogo esatti
dei terremoti non si possono prevedere. Ma si sa anche che il terremoto
si può prevenire, costruendo o rinforzando per tempo edifici con criteri
antisismici. Lo sciame era un campanello d'allarme e, dopo 4 mesi
di fila di scosse, c’erano solo dieci pompieri di servizio la notte del
sisma. La protezione civile avrebbe potuto pianificare interventi e fare
esercitazioni con la popolazione in questi 4 mesi. Perché non tenere
nelle vicinanze della zona ballerina le attrezzature di prima
necessità e invitare, come fanno per esempio a Vancouver (Canada), la
gente a tenere a portata di mano uno zainetto con il necessario in caso
di urgenza? Perché l’ospedale, che era la prima delle necessità è stato
il primo a cedere? Perché tende fornite senza stufe o acqua calda? Non
sanno che all’Aquila fa freddo? E le docce che arrivano dopo una
settimana? Poveretti anche gli addetti ed i volontari del soccorso: non
hanno neanche potuto lavarsi dopo aver scavato tutto il giorno tra le
macerie.
Nessuna di
queste misure preventive è stata attuata. Come sempre in Italia, tutto è
stato affidato alla disponibilità ed alla generosità dei singoli. Non
abbiamo capacità progettuale civile. Allo stesso modo, il rispetto delle
regole costruttive è demandato alla coscienza dei singoli costruttori,
molti dei quali – come si è visto - hanno costruito male, mescolando
addirittura il cemento alla sabbia di mare.
Annozero del 9 aprile
Una trasmissione non mielosamente allineata a
cinguettare con l’apparato ministeriale, che intanto sfilava in
passerella TV con giubbini da vigile del fuoco ed elmetti in tinta. Una
trasmissione in cui ci si interrogava sulla mancanza di prevenzione e
coordinamento. Alcuni degli ospiti – i berluscones direttore del
giornale e il sottosegretario di turno - hanno fatto sfoggio di
retorica, hanno tentato di deviare l’attenzione dello spettatore, dando
ad intendere che si stavano accusando Vigili del Fuoco e Volontari.
Invece, la trasmissione stava semplicemente informando. Ma ormai è
chiaro il sistema adottato dai berluscones: urlare per distrarre
e cambiare il senso del discorso. Sarebbe ora che aprissimo occhi ed
orecchie ed attivassimo un po’ la memoria. La storia è maestra.
Se i terremoti non sono prevedibili, è
prevedibilissimo il dopo-terremoto: fra qualche giorno si spengeranno i
riflettori, l’emergenza sarà dimenticata e fra una decina di anni
scopriremo che c’è ancora chi vive in “prefabbricati”. I “soliti noti”
di dubbia fama (Impregilo in testa, che costruirà (?) anche il ponte
sullo Stretto) saranno più ricchi di prima.
La tassa leghista
Il mattatore d’Italia e la sua corte di miracoli si
stanno intanto costruendo la prossima vittoria elettorale sulla pelle
della popolazione terremotata. Sperpereranno qualche altro centinaio di
milioni di euro per assecondare la lega nella negazione
dell’accorpamento del voto europeo e referendario, il tutto tra
l’insipienza dell’opposizione (sic!), che lascia via libera emettendo
solo qualche timido lamento. Ma cosa posiamo aspettarci di diverso e
soprattutto da chi? Ci dovremmo forse aspettare che si autodenuncino? Ci
dovremmo forse aspettare che il cavaliere si costituisca parte civile
contro quelle ditte e cioè contro se stesso e contro i suoi interessi e
gli interessi degli amici? Continueremo invece a leggere e ad ascoltare
quei giornalisti che accusano di sciacallaggio altri giornalisti che
fanno invece il loro mestiere. Il gioco della destra è sempre lo stesso,
delegittimare il diritto di critica con motivazioni talmente assurde a
cui la sinistra non riesce a rispondere in maniera razionale. Non può
esserne capace. L'amara verità è che l’Italia ha bisogno di una
rivoluzione culturale. Tutti i mali del nostro paese: sanità, giustizia,
amministrazione pubblica, sicurezza, fisco, trasporti, media, ecc.,
hanno un unico filo conduttore che li unisce, la mancanza di legalità,
la mancanza di controlli, la impunità. Gli italiani sono abituati a
piangere sul latte versato o quando i buoi hanno abbandonato la stalla,
allora sono pronti a dare il loro contributo di volontariato. Con una
sincerità e un altruismo davvero encomiabili vanno a rischiare la
propria vita mentre altri vanno a fare passerelle di presenzialismo e
rincuorano il popolo con frizzi e lazzi.
Caimani o sciacalli?
Poi ci sono i personaggi negativi, pochi in
verità, che invece di esaltare quello che questo governo ha saputo fare
al contrario degli altri incapaci, si pongono e pongono delle domande
come Santoro, ed allora i benpensanti sollevano gli scudi e lo accusano
di sciacallaggio.
Ma porre
domande non ammazza nessuno, costruire case insicure invece sì. Che si
potesse prevedere una catastrofe è dubbio, che ci fossero tutti i
presupposti per intuirla, è certo. Ma nel nostro bel paese fa più
scandalo chi ammazza e non chi denuncia. Ma gli sciacalli noi li abbiamo
visti in TV aggirarsi sulle rovine per giorni e giorni abbracciando,
pregando, facendo i soliti sondaggi e le solite vane promesse. Li
abbiamo visti e sentiti, al termine dei telegiornali fornire share di
ascolti sui morti, come si trattasse di un reality, sia nella
televisione pubblica che privata!
Si accusa
Santoro e la sua trasmissione che, facendo un servizio pubblico,
racconta anche quello che non va, e non ci si preoccupa di dare risposte
alle domande: sull'Ospedale costruito da Impregilo, sulla Casa dello
Studente, sul funzionamento, non dei volontari e della loro opera
meritoria, ma dei Capi della Protezione Civile superpagati con soldi
nostri. Chi sono i veri sciacalli: mi piacerebbe chiederlo agli
abruzzesi, ma temo la loro risposta.
Vedrete che fra qualche giorno la "stampa ufficiale"
riuscirà a far dimenticare tutto e la colpa sarà solo di chi ha
denunciato le magagne di quel sistema corrotto che sono le costruzioni
pubbliche in Italia. Hanno ragione gli stranieri, Berlusconi e la sua
corte ce lo meritiamo! Perché è uno di noi, popolo di furbi, costruttori
e corrotti.
E fino a quando il popolo non reclamerà veramente
giustizia e manderà a casa costoro, rimarremo come al solito a
chiacchierare. E intanto a giugno, a luci spente, si vota di nuovo.
Buona votazione a tutti.
Il Portale del Sud
Aprile
2009
Obama (a sinistra)
Berlusconi (a destra) Brunetta (al centro)
Gli editoriali del sito sono scritti congiuntamente da Fara
Misuraca ed Alfonso Grasso