Relitto di Stato
Editoriale de Il Portale del Sud
Ronde di cosa nostra
Il messia questa volta è stato
riconosciuto. L’unto del signore, non più agnello sacrificale, ma
gran sacerdote sacrificante: nasce il PdL. Nasce da una “convention”,
una festa rutilante di lustrini e cotillon, di alta moda mady in Italy,
starlets e valletti, poeti e gigolò, siparietti comici e stacchi
musicali. Nasce il Popolo della libertà berlusconiana. Popolo, non
partito. Non c’è ombra di dibattito, di discussione, di confronto. Solo
cori, applausi e ovazioni. Non c’è politica. La loro “politica”, se così
si può chiamare, la fanno dalle loro TV, quelle del governo e quelle del
governante. Hanno istituito le ronde private, tagliando i fondi a
polizia, carabinieri e finanzieri, convertiti a fare da badanti a
militari e rondisti. Una “fiction”, a nord interpretata da xeno-leghisti
e clerical-fascisti che controllano che neri, stranieri e meridionali
lavorino da schiavi e poi si chiudano nei ghetti per la notte, a sud da
mafiosi e camorristi che controllano a che taglieggiatori, borseggiatori
e procacciatori di voti non vengano disturbati nell’esercizio delle loro
funzioni. Nemmeno Riina nel famoso papello aveva osato chiedere
tanto: la legalizzazione del controllo del territorio. Era troppo pure
per lui, gli
pareva male. E invece, le raffinatissime menti che ci
governano hanno partorito l’idea: d’ora in poi Cosa nostra ed i Casalesi
potranno sguinzagliare i loro picciotti per le città in gruppetti e
potranno farlo
legalmente.
Non solo,
le
ronde
private
saranno finanziate
dal
pubblico Erario: i bravi di don Rodrigo pagati da
Renzo e Lucia!
Beati i primi
Sotto l’intrepida regia del creativo Tremonti,
lo stesso non l’omonimo di colui che già ci aveva rovinato per due
volte, stanno varando un piano casa che non dà case a chi non ne ha, ma
istituisce l’abuso preventivamente condonato a chi le case già le ha.
Stanno approvando una legge sul testamento biologico liberticida,
asservendo lo Stato alla morale del Vaticano. Hanno approvato leggi
razziali, come schedature di etnie diverse o religioni diverse e
obbligato i medici a denunciare i malati che non siano italiani DOC,
come fossero criminali della peggior specie. Hanno cambiato la legge
sulla sicurezza sul lavoro, deresponsabilizzando gli imprenditori sulle
morti bianche. Hanno abolito gli strumenti per la lotta all’evasione
fiscale, crimine che altrove viene punito con decenni di galera.
Abbiamo visto, in questa gioiosa kermesse, l’unto
ostentare il lusso reale delle sue proprietà, elargendone
manciate virtuali ai sudditi. Questa particolarissima
tipologia di “messia” non si fa uomo (né lo diventerà mai), bensì spot
commerciale, che promette al popolo che questo benessere immaginario,
con lui regnante, resterà immutato. La recessione economica viene
liquidata come virus americano, una malattia che non toccherà le
sue proprietà e le sue Tv, che infatti continuano a mostrarci la
finction berlusconiana. In omaggio a re Silvio, il guarda-sigilli
immateriali Alfano ha pronunciato un discorso sulla magistratura
da far rivoltare nella tomba Falcone e Borsellino! Del resto, in Sicilia
si sono già espressi su che cosa conti nella vita: i Cuffaro, gli
Scapagnini, i Lombardo… Sacconi è stato sublime e di un lirismo che ha
toccato le corde più profonde dei cuori: "noi siamo la verità".
Ha detto. Proprio così. E se gli adepti sono la verità Egli è il Verbo,
“che si è fatto Berlusconi”. E ha tanti seguaci: giustamente. Beati i
primi!
Il "mio amico George"
Berlusconi è stato uno degli artefici della crisi
mondiale: ha spalleggiato Bush in ogni occasione, ne ha condiviso
pensiero e politica, ha partecipato alla guerra in Irak. Ha contribuito
in prima persona, con Aznar e Tony Blair, ad affermare una ideologia
economico-finanziaria che ha generato la più grave crisi mondiale che si
ricordi. Bush (“il mio amico George”) è affondato, finito, politicamente
morto, e con lui i suoi manutengoli, tutti tranne Berlusconi. Ha voglia
di dare ora “la colpa agli americani”! Lui condivide ogni atomo di
responsabilità! Il mondo si rinnova, ora c’è Obama, l’affermazione del
nuovo, di idee politiche ed economiche democratiche… eppure noi ci
ritroviamo ancora con Berlusconi, relitto di un sistema oligarchico,
clerico-liberista, sconfitto dalla storia! Una scoria del fascismo che
sopravvive a dispetto anche di chi, come Fini una voce nel deserto,
certe eredità vorrebbe dimenticarle e non giustificarle.
Il fatto è che una grossa fetta della nostra società è
enormemente avvantaggiata dal premier, e lo ripaga votandolo,
contro ogni logica e contro ogni morale. Dopo l’introduzione dell’Euro,
ad esempio, non applicando le i controlli attuativi, ha permesso che
larghi strati della popolazione ne approfittassero. Sensali, grossisti,
macellai, speculatori, professionisti, tassisti, furbetti del
quartierino e lattai, approfittando della poca chiarezza sulla nuova
valuta e del permissivismo del governo Berlusconi, si sono arricchiti a
danno dei ceti a reddito fisso, ponendo le basi dell’attuale crisi, a
cui "l’influenza americana" si è aggiunta: la crisi in Italia è iniziata
nel 2001.
Ecco perché a Ischia o a Taormina o sulla costa
Smeralda non si trova un posto barca. Mentre chi è a reddito fisso ha
visto decrescere implacabilmente il proprio tenore di vita, ed è ora
perseguitato da un ministro che dall’”alto” del suo potere li soffoca.
Ma gli adepti lo sono a ragion veduta. Al “Conducator”, i figli di papà
debbono il loro benessere e il loro futuro. Alla malora gli ultimi!
Quello che
abbiamo visto alla festa del popolo è la figura di un ducetto retorico e
plebiscitario. Sembra di sentire i discorsi di Vittorio Emanuele II che,
con la sua fida corte, prestava orecchio al “grido di dolore” che da
ogni parte si levava, e prometteva libertà, ricchezza e costituzione (da
stracciare in questo caso). Con buona pace della Lega. Il Savoia fece
l’Italia e non gli Italiani. Berlusconi di più: ha disfatto l’Italia e
si è fatto, metaforicamente parlando, gli italiani. Un rapporto a quanto
pare consenziente per molti di loro… (de gustibus!).
Il Portale del Sud
Aprile
2009
Obama (a sinistra)
Berlusconi (a destra) Brunetta (al centro)
Gli editoriali del sito sono scritti congiuntamente da Fara
Misuraca ed Alfonso Grasso