Pensiero Meridiano

 

Il decreto anticrisi e antisud

Editoriale de Il Portale del Sud

Longobardi piagnoni

Se gli ultimi imperatori romani si fossero dotati di uno strumento legislativo all’altezza, per fermare l’immigrazione clandestina dalle steppe extra-imperiali, una Bossi-Fini per intenderci, i Celti padani si sarebbero salvati. Invece sono stati sterminati dai Longobardi. Dopo circa 15 secoli, avvertiamo ancora una struggente voglia di rimpatriare i Longobardi, o almeno la Lega Nord al completo, di accompagnarli in maniera coatta alla frontiera del fiume Ural. A casa loro.

L’hanno fatta proprio grossa stavolta, con il così detto “Decreto anticrisi”. Hanno maramaldeggiato sul Sud, inconsapevole e imbelle come un bambino, incartocciato com’è nei fogli del Giornale, del Roma e del Golfo, in “vendita” ad un euro al pacco. E noi paghiamo le tasse per finanziare la diffusione della disinformazione. I soldi per i giornali della propaganda di destra ci sono sempre, magari a scapito di quella pericolosa istituzione sovversiva che è considerata la Pubblica Istruzione.

L’hanno fatta talmente grossa, il trio Bossi-Berlusca-Tremonti, che financo gli appecoronatis-simi onorevoli meridionali del PdL (Popolo dei Longobardi) si sono inalberati. È a tutto dire: trattasi di gregari, scelti o approvati uno ad uno, personalmente dal vecchio “Quaqquaraquà di Arcore”, tra mangiatori di mortadella, sputazzatori di senatori, voltaganna istantanei, oppure amici degli amici, o ancora pregiudicati… Beh, una settantina di questi nostri degni berluscones, ascari longobardi, hanno “protestato” per lo scippo perpetrato ai danni del Sud! Hanno votato la fiducia sul decreto, perché sempre ascari rimangono, ma hanno scritto “una lettera” al premier. Un atto “eversivo”, nel PdL, e comunque senza precedenti.

Cos’è successo? Pochi ne sono a conoscenza, perché al Sud, e non solo, non esiste più da tempo un’informazione deberlusconizzata. Forse alcuni sanno di una protesta dei deputati postfascisti meridionali, ma quanti sanno che il vecchio filibustiere che ci ritroviamo come premier ha regalato 4 miliardi di Euro alle zone “sottoccupate” della Longobardia? Quanti sanno che sono risorse di bilancio precedentemente destinate al Sud, e quindi sottratteci?

Le regioni meridionali, strutturalmente deboli, assistono, senza reagire se non a parole,  allo spettacolo indecente di una destra arrogante che ha vinto facilmente la battaglia elettorale, ma sta perdendo la guerra contro la realtà drammatica che la crisi mondiale sta mettendo a nudo. E nelle guerre è la gente più povera a rimetterci le penne, non chi sta nella sala comando della sua villa in Sardegna!

Meridios dormiglioni

Il popolo meridionale tace e acconsente. “È così che deve andare!”. “Sono tutti uguali (i politici)”. Forse per molti l’asprezza della vita quotidiana è prevalente, oppure per altri il disincanto è irreversibile ed in fondo appagante, oppure per molti altri ancora l’importante è ricevere favori e fare favori e pescare nel torbido. Per i cammorristi poi, si aprono nuove prospettive di business: il traffico di meridionali alla fame al Nord, per sostituire i meno graditi marrocchini. Non costruiamo nemmeno moschee, anzi siamo appassionati di presepi e processioni!

Tremonti disprezza gli economisti. Si può comprendere. Il somaro se la prende con l’insegnante, l’ignorante con gli intellettuali, il leghista con il diverso, il berluscone con il giudice, il mafioso con i Carabinieri. Si può comprendere. È più difficile da mandar giù il fatto che le persone “normali” non capiscano che questa destra longobarda non è all’altezza, quanto sia dannosa ed inetta, che non proprio è cosa sua… Più sconcertante non è l’arrogante insipienza di un Tremonti, ma la stupidità di coloro che, a destra, a sinistra e al centro, considerano ancora oggi Tremonti un guru intelligente, e non per quello che è: un faccendiere pedemontano, ignorante di economia e bigotto, che prende a tutti per dare ai soliti pochi e al Vaticano.

L’Italia è una Repubblica fondata sul consenso nei sondaggi d’opinione. L’informazione dell’impero mediatico del vecchio Chiachiello è al servizio della sua causa. Gratis et amore Dei. Dove i "credenti per fede", cioè senza alcuna dimostrazione della esistenza di Dio, pretendono dai "non credenti" la dimostrazione della non esistenza di Dio. Dove tutti o quasi ci tengono a proclamarsi cattolici, mafiosi e camorristi compresi, tesi a salvarsi l’anima e il portafoglio individualmente, ma nulla e nessuno è “cristiano”, cioè attento a salvarsi come comunità.

Il problema vero comunque non sono i teledipendenti cresciuti davanti a Canale 5 e Rete 4, che voteranno mr. B fino alla fine. Il problema sono quelli dei ceti medi, che leggono La Stampa e Il Corriere e guardano i Tg Rai. Sono un 10-15% di elettorato decisivo. Ceti medi che con il Berlusconi IV si sono condannati al declino, perché questo hanno scelto votandolo, nonostante i 15 anni di conoscenza di quanti danni la destra aveva già fatto. Il piazzista di Arcore ha offerto loro la "libertà" dalle tasse, nel senso che ha fatto piazza pulita dei controlli sull’evasione fiscale e sulla tracciabilità dei pagamenti, e questi ci sono cascati.

Ciò che spaventa è la  rassegnazione da parte dei  ventenni-trentenni a questo stato di cose: sarà la prima generazione del dopoguerra a stare peggio dei genitori. Cosa aspettano questi giovani a buttarsi seriamente in politica ed a dare un calcio nel sedere ai vecchi bacucchi che siedono in Parlamento?  Siamo l’unico Paese con i parlamentari eletti a vita, o quasi, con un premier di settantaquattro anni, e una classe politica di ricambio formata da sessantenni, sia al governo che all’opposizione

Altro che “Rialzati Italia”, qui per far capire ai meridionali (e non solo!) il danno scientificamente programmato e attuato da Mr. B e dai suoi amici longobardi ci vorrebbe la tromba da caserma!

Il Portale del Sud

Gennaio 2009


Obama (a sinistra) Berlusconi (a destra) Brunetta (al centro)


Gli editoriali del sito sono scritti congiuntamente da Fara Misuraca ed Alfonso Grasso

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