Pensiero Meridiano

 

Buon anno a tutti

Editoriale de Il Portale del Sud

L’uomo di paglia

Come suo collaudato costume, il vecchio filibustiere che ci ritroviamo come premier sta facendo di tutto per di distrarre l’opinione pubblica dal disastro che sta velocemente allestendo. Già ci aveva rovinato due volte, nel ’94 e nel pessimo quinquennio 2001-2006, ma non è bastato. Grazie al suo potere forte, l’impero mediatico a suo tempo costruito grazie alla protezione dell’allora presidente del Consiglio, l’amico Bettino Craxi, il "martire esule" di Hammamet ed ai confratelli piduisti sistemati nei posti giusti, e fino ad oggi mantenuto grazie anche all’ignavia dell’opposizione, cerca di confondere le idee. Giustizia, separazione di carriere dei giudici, presidenzialismo, clandestini, intercettazioni, Malpensa, federalismo … di tutto e di più pur di non parlare della politica economica ed occupazionale. Tutto pur di non parlare dell’avvenire di disoccupazione che sta preparando con pervicacia da 15 anni per i nostri figli. Impomatato e imbellettato come una bagascia d’angiporto, il vecchiardo fa correre gli oppositori come cani da cinodromo, all’inseguimento della lepre finta, mentre lui continua a farsi gli affari suoi.

Non è possibile credere, almeno se si ragiona a mente lucida, che ogni volta sia la situazione internazionale a comprometterne l’azione di governo dell’ominicchio di Arcore. Se così fosse, la comunità internazionale l’avrebbe già pregato di farsi da parte per “eccesso di jella”, trasmissibile e contagiosa! I fatti dimostrano che Mister B non è vittima, ma è maestro impareggiabile di vittimismo. E’ lui che, circondandosi di incapaci “signorsì” e stelline da varietà, determina l’azione di governo. E’ lui che fa il bello ed il cattivo tempo: naturalmente, il primo per se stesso, il secondo per il Paese. Nonostante le sentenze della Consulta e della Corte europea, Rete 4 continua ad occupare abusivamente le frequenze del legittimo concessionario, a dimostrazione di quale idea abbia l’omuncolo del liberalismo.

Buttatosi in politica per non fallire e finire in galera, dopo l’uscita di scena dei suoi protettori della prima Repubblica, in quattro Presidenze del Consiglio il cai-nano non ha fatto una legge, che sia una, a favore della libertà d’impresa o per rilanciare la morente identità nazionale. Le cose minime che ci si aspetterebbe da un governo liberale. Ha invece “sdoganato” lega e fascisti.

Due parole su Ici e spazzatura napoletana. Mister B se ne fa vanto. Ma se l’abolizione dell’Ici fosse stata una fatto reale, la pressione fiscale sarebbe diminuita. Invece è aumentata! Ciò sta a significare che ci ha preso i soldi in altro modo, con l’aggravante di aver privato i Comuni di risorse. La spazzatura a Napoli è sparita (si fa per dire) quando a luglio 2008 è stata aperta la nuova discarica nel Salernitano, iniziata dal precedente Governo Prodi, non un minuto prima. Dell’inceneritore di Acerra che doveva iniziare a funzionare “entro il 2008” ne avete avuto più notizia? E della discarica di Chiaiano, o della bonifica di Pianura?

Anno nuovo, mister B più vecchio

Come esempio di gestione della Cosa Pubblica e di interesse per la Nazione, al negativo s’intende, prendiamo il caso Alitalia.

Tutta la storia si può riassumere così: con il governo Prodi, AirFrance avrebbe comprato tutta Alitalia inclusi i debiti per 5,3 miliardi di euro. Ma Prodi è stato scalzato malamente e miser B, il grande manager e capitalista italiano, è riuscito di nuovo a farsi eleggere. Grande patriota a parole, ma amico intimo e supportato dai voti del secessionista Bossi, mister B aveva bloccato le trattative con Air France in nome della italianità della compagnia. Dopo sei mesi, grazie all'intervento “provvidenziale” del quaquaracquà di Arbore, AirFrance comprerà il 25% di Alitalia-CAI (good company Alitalia e AirOne, cioè senza debiti) a soli 310 milioni euro, divenendone automaticamente azionista di maggioranza (nessun socio CAI possiede il 25% delle azioni).

Prima dell’intervento di Berlusconi, AirFrance avrebbe comprato Alitalia con zero spese per noi italiani e lo Stato avrebbe risparmiato 5,3 miliardi di euro. Dopo l'intervento miracoloso del governo berlosconiano CAI paga Alitalia (good company Alitalia e AirOne) 1 miliardo di euro circa, i debiti e la cassa integrazione a carico dello Stato: 4,3 miliardi di euro. Gli italiani pagano.

Ma non è tutto. Prima dell'intervento di Berlusconi, Air France prevedeva circa 1.400 esuberi, dopo l’intervento di Berlusconi gli esuberi CAI sono saliti a 7000. Sarebbe il caso che qualcuno dica al Berlusca che lui è il primo ministro italiano e non francese!

Hub longobardi

Se gli Italiani, oltre ad essere un popolo di poeti e navigatori e ultimamente anche di Brava gente, fossero appena un po’ informati, avrebbero cacciato a calci nel sedere questo incatramato omm’e niente che, per suo scopo personale (vincere le elezioni), ha contribuito a far fallire una trattativa quasi conclusa, facendo pagare agli Italiani il conto e trascinando nel baratro la SEA (aereoporti di Linate e Malpensa).

Ma in questo paese si dimentica la storia, passata e recente, perché in verità al fallimento di Alitalia ha contribuito, insieme a mille altri fattori, in maniera massiccia proprio lo scalo di Malpensa, voluto a suo tempo da Craxi e dai milanesi di governo della I Repubblica. Volevano lo “Hub” i padani, ma nessuno ha spiegato loro, o meglio non hanno capito, che uno "Hub" lo fa il vettore aereo, che decide di fare di uno scalo geograficamente ben ubicato la base d'armamento, non dei “politici” a tavolino per soddisfare la megalomania dei Longobardi. La politica del nord impose ad Alitalia di spostare i voli da Fiumicino a Malpensa, e così è iniziato il declino di Alitalia. In Europa non esiste alcun paese con un doppio Hub. Malpensa è stato progettato in funzione delle mazzette ai socialisti, più che come infrastruttura. Ha problemi ambientali, di collegamento con la città e lo spazio aereo da dividere con due altri aeroporti, Linate e Orio. Lo spazio aereo inoltre è limitato dalla presenza delle Alpi poste a fianco delle rotte di decollo e atterraggio degli aerei, che non consentono virate libere. Certo, qualche leghista potrà sempre proporre di dirottare i fondi del ponte sullo Stretto per un’altra Grande Opera: spostare la catena alpina! Ma Malpensa non potrà mai sostituire Fiumicino, geograficamente centrale, per il servizio al Paese. Almeno fino a quando saremo un unico Paese.

Ma non era stato abolito il Feudalesimo?

Come detto, il Governo Prodi aveva già raggiunto un accordo molto vantaggioso con Air France, in pratica annullato dai proclami elettorali di Berlusconi (“l’offerta di air France è irricevibile”). Il governo Prodi, come sappiamo, fu impallinato da un manipolo di voltagabbana (in 2000 anni i traditori sono diventati più scostumati, passando dal bacio di Giuda allo sputo senatoriale, di stampo mastelliano).

A distanza di soli sei mesi, ci ripropone di nuovo un accordo a prezzi stracciati con Air France, non più fatto dallo Stato Italiano, ma da un gruppo di privati a cui è stata omaggiata la compagnia di bandiera. Il vecchiaccio malefico di Arcore ha potuto così accontentare nuovi e vecchi amici, e gli amici degli amici! Ha usato Alitalia per meri fini elettorali, e con i nostri soldi ha salvato Air One, ha dato scali a Lufthansa. Il trasporto aereo nazionale con la vicenda Alitalia ha toccato livelli di spreco economico e di spregiudicatezza mai visti prima. Nel contempo non si parla dei veri problemi. La Lega di Bossi in tutto questo si comporta con una logica secessionista procurando danni economici e sulla coscienza nazionale del Paese. E Berlusconi, pur di garantirsi il suo successo politico personale, copre tutto ciò irresponsabilmente.

Avremo il federalismo di stampo leghista, proprio quando tutti si stanno accorgendo di quanti danni ha prodotto in questi anni il localismo e l’intrepretazione traviata che gli Enti Locali italiani, al sud come al nord, hanno dato del decentramento. Più che avvicinare i cittadini alle istituzioni, il federalismo ha facilitato la corruzione, il voto di scambio, la contiguità tra politica e malavita organizzata. D’altra parte ai Longobardi, che nel Medio Evo introdussero in Italia il feudalesimo, bisogna riconoscere il diabolicum della perseveranza…!

Il vittimismo nordico

L'Italia il paese con la maggiore densità al mondo di aereoporti (ne esistono una cinquantina fra nazionali, regionali e locali), ed ognuno vuole difendere quello sotto casa: il localismo, il leghismo ed il populismo stanno facendo danni irreparabili. È la solita farsa "nordista" che sta portando lo Stato alla distruzione: a loro la priorità su tutto, perché loro sono "gran lavoratori", loro sono quelli che "si rimboccano le maniche" (e poi arraffano i contributi statali più succulenti), loro sono quelli con il "coeur in man" e la man al portafoeuil, loro son grandi produttori (occhiali, mutande, reggiseni…) però con le opportune sovvenzioni, casse integrazioni etc., etc. Se è la lega, con la sua variopinta corte dei miracoli, tutto quello che il nord ha saputo politicamente esprimere e partorire negli ultimi vent’anni, allora sarebbe bene che anche i settentrionali si dessero una bella regolata e si rimboccassero veramente le maniche, rinunziando ai piagnistei.

Spes, ultima spes

L'anno che è appena iniziato sarà di recessione, come è certo. Con questa combriccola di avventurieri berluscones al potere, non c’è da stare allegri. La destra italiana, a differenza delle destre europee, non è liberale, ma populista e qualunquista. I berluscones per l’appunto non sembrano capaci di capire una beata mazza di economia e finanza. Tremonti l’avevano già cacciato nel 2004, poi si sono guardati intorno e hanno visto solo Sacconi (in effetti c’era anche Brunetta, ma restava sotto la linea dell’orizzonte) e hanno dovuto richiamare il fiscalista veneto. La destra italiana non ha economisti di valore. Mister B non avrebbe sopportato di essere affiancato da gente all’altezza, potenzialmente in grado di oscurare la sua “gloria”. Tuttavia non è affatto certo che la crisi che ci aspetta nel 2009 basti, da sola, a farci capire che è ora di cambiare tutto, e anche drasticamente. La maggioranza dei cittadini (é sempre quella che conta per i voti) ha già accettato e metabolizzato il tutto con il solito fatalistico "come sempre!".

Tutti hanno sotto gli occhi la verità: l’Alitalia è andata ai Francesi come previsto dal governo Prodi, con la differenza fondamentale che a pagare saranno non tutti gli Italiani, ma tutti i polli che pagano le tasse da sempre. "Come sempre!".

Mister B, ovvero il “guaio passato”, basa il consenso sugli altri, gli evasori, e se ne fotte. È interessato solo a se stesso, alla sua personale ordalia onanistica in si è autoproclamato immortale.

Ma per fortuna non lo è.

Il Portale del Sud

Gennaio 2009


Obama (a sinistra) Berlusconi (a destra) Brunetta (al centro)


Gli editoriali del sito sono scritti congiuntamente da Fara Misuraca ed Alfonso Grasso

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