Pensiero Meridiano

 

Il risultato elettorale

Editoriale del Portale del Sud

I risultati delle voto al Sud nelle elezioni del 13-14 aprile sono avvilenti, almeno per noi e per coloro che hanno creduto (o si sono illusi) di poter dare un contributo al progresso civile delle regioni meridionali. È bastato infatti a Berlusconi nascondere al sud il simbolo della Lega, perché la gente si dimenticasse della devolution, del “federalismo fiscale”, del fatto che l’asse portante dell’alleanza di destra (il trio Tremonti – Bossi – Berlusconi) ci avesse già danneggiato abbastanza nel non lontano quinquennio 2001-2006.

Non è stata data importanza alla strizzata d’occhio data dalla destra alla malavita con quel “Mangano eroe” (oppure, sospetto terribile, quella frase ha addirittura portato consensi alla destra).

Evidentemente non è bastato, e tanti elettori hanno preferito cullare l’illusione che esista in Italia una destra che prenda a cuore gli interessi del meridione, che gli eletti meridionali di destra facciano quello che non hanno mai fatto in 150 anni a questa parte, cioè di rifiutare quella funzione gregaria a cui invece si destinano volentieri, interessati come sono ad aumentare la clientela personale.

Nulla può cambiare, a quanto sembra. Anche molte delle personalità del Sud sono sostanzialmente venute meno. Come Saviano, che sul tema della camorra ha incalzato Veltroni, ma non si è esposto in prima persona contro il leghismo. Per non parlare di artisti come Daniele e Bennato che, almeno per debito di riconoscenza, avrebbero potuto spendere un po’ di se stessi nel mettere in guardia l’opinione pubblica meridionale dal pericolo.

Bassolino, e non Berlusconi, è stato ritenuto responsabile dell’emergenza rifiuti, e la destra napoletana si è abbandonata ad un’opera di demonizzazione, infischiandosene delle conseguenze che turismo e agricoltura patiranno per decenni. Anche la mozzarella è stata sacrificata alla causa leghista!

Gli sprechi della pubblica amministrazione sono stati attribuiti a Bassolino, e non al clientelismo e alla c.d. “società civile”, che ha accettato supinamente la condizione di clientes.

Tutto ciò ci risulta difficile da sopportare. Come vedere la “Masaniello” filo leghista di Lampedusa tutta contenta di aver ottenuto un giro-premio al Senato! E paventiamo che questa opposizione “soft” di centro-sinistra non sia in condizione di fermare la deriva.

Forse in giro ci sarà rimasto ancora qualcuno preoccupato ed indignato come lo siamo noi. Costoro sappiano che il Portale del Sud continuerà ad essere sempre accuratamente derattizzato e debossizzato.

Dopo la caduta del secondo governo Prodi, caduta dovuta soprattutto alla voglia di non scontentare nessuno e scontentando tutti, e la consegna del “Bel Paese” nelle mani dei fautori del liberismo e del separatismo fiscale, viene voglia di fare un consuntivo delle passate stagioni. Viene voglia di analizzare quanto l’esecrata prima repubblica, nonostante i suoi errori e le sue carenze abbia saputo elaborare un sistema di welfare che ha impedito la marginalizzazione e la pauperizzazione di una preponderante quota di popolazione, come invece si è verificato in Francia o negli Stati Uniti d’America e come si sta verificando in Cina. Una stagione in cui è stata perseguita una politica dell’edilizia popolare e degli incentivi alle cooperative edili che, nonostante gli abusi e le illegalità, ha consentito alla maggioranza degli italiani di entrare in possesso di una casa propria. Una stagione durante la quale le normative sul lavoro e sull’assistenza socio-sanitaria hanno garantito a tutti i cittadini il diritto alla salute. Una stagione durante la quale sono state varate le leggi sul diritto di famiglia, che hanno abolito i manicomi-lager, che hanno istituito i consultori per le famiglie o regolamentato l’interruzione volontaria della gravidanza, strappandone il monopolio alle “fattucchiere” e ai medici senza scrupoli delle cliniche private. Una stagione che ha visto nascere leggi in favore dei portatori di handicap o sono state abrogate leggi “orrore” come quella che premiava il delitto d’onore o che condannava penalmente l’adulterio. Un insieme di norme e di leggi che hanno cambiato il volto della società italiana, trasformandola da quella società di “pezzenti” uscita fuori da vent’anni di fascismo e dalla guerra in una società del benessere. Era stato realizzato un welfare frutto di una collaborazione reale e non faziosa tra forze cattoliche e laiche.

Ora si ritorna alle teorie liberistiche e all’esclusivo rispetto delle esigenze del “mercato”. La solidarietà consisterà nella monetizzazione, una tantum, di alcuni servizi essenziali, come il bonus bebè o il bonus famiglia. Una elemosina che non risolverà certamente i problemi di chi ha bisogno.

I vincitori delle ultime elezioni (i leghisti di Bossi) pretenderanno in tempi brevi il federalismo fiscale ed a questo punto ognuno dovrà friggere nel proprio olio. Le “ricche” regioni della Val padana si fregeranno delle loro piccole Manhattan e Beverly Hills circondate da periferie degradate che ospiteranno le masse di operai e di immigrati, preferibilmente di nazionalità italiana, che lavoreranno per loro e le regioni “povere” del mezzogiorno, non essendoci più alcuna “camera di compensazione”, regrediranno socialmente tornando ad uno stato di servitù della gleba sfruttato dalle iene e dagli sciacalli che hanno sostituito gli antichi gattopardi. Poca differenza tra nord e sud in fondo: assisteremo alla crescita di una classe sociale, al nord come al sud, che si arricchirà smodatamente e usufruirà dei vantaggi che le derivano dal denaro e una enorme periferia degradata in cui sopravvivrà il resto della popolazione. Le varie regioni affogheranno, separatamente, ognuno per sé, con il proprio stile, le proprie tradizioni e le proprie radici. Alla faccia del benessere sociale e degli uguali diritti e doveri dei cittadini.

Questo progetto neofeudale non è più una prerogativa di pochi “nordisti”, ma ha trovato consenso di fatto - coscio o inconscio – in tutti coloro che nel Sud hanno votato per il PDL. L’amministrazione “devoluta” sarà un ghiotto boccone per la malavita. Viva la sicurezza!


Gli editoriali del sito sono scritti congiuntamente da Fara Misuraca ed Alfonso Grasso

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