Speranza di classe
Editoriale di Brigantino - Il Portale del Sud
Tra
i tanti che hanno descritto la società meridionale, sono tre i libri
entrati nel mio immaginario, cioè in quella sfera di pensiero che ognuno
di noi usa – tra l’altro - per idealizzare i propri simili, gli “altri,
e per inquadrarne comportamenti e temperamenti.
Il
primo, in ordine di tempo, è “Il Gattopardo” del Lampedusa, di cui mi
rimane impressa la critica senza assoluzione della borghesia
meridionale, quella per intenderci dei funzionari e dei professionisti.
Il secondo è “I Vicerè” del De Roberto, di cui mi colpisce l’analisi
spietata che il grande autore fa dell’aristocrazia e dei clericali. Il
terzo è “Gomorra” di Roberto Saviano, la cui denuncia non risparmia
nessuno di noi: dal politico al popolano, dal professore al bidello,
condividiamo tutti il clima di illegalità che poi genera la malavita
organizzata, salvo quindi esorcizzarla come fatto a noi estraneo, o
addirittura scordarcene l’esistenza quando idealmente progettiamo le
nostre personali ricette per la politica nel Sud.
I
punti di osservazione nei tre libri citati sono distanti tra loro, ma
tutti e tre conservano una denuncia attualissima della società e
dell'opportunismo individuale.
Nel
mio immaginario, descrivono nel loro complesso la crisi perenne – tutta
meridionale e attualissima - tra l'idealità ed il comportamento, e
quindi l’inadeguatezza sia delle classi sociali che contano, o meglio,
che credono di contare e continuano a non contare niente, sia di noi
plebei, prigionieri delle nostre superstizioni e del nostro cinismo.
Ma
se in questo immaginario che tutto fonde – e che imprudentemente
dimentica eccezioni, eccezionalità ed eccellenze di tanti singoli
individui - la aristocrazia è ancora quella di De Roberto, cioè
autoreferenziale ed improduttiva, se la borghesia continua ad essere
gattopardescamente approfittatrice e malavitosa, se il proletariato è
ignorante e presuntuoso come i gerarchia fascisti d’altri tempi, come si
può pensare di progredire?
Ecco
perché nel mio immaginario sono cresciuti di considerazione proprio i
“vili” mercanti. Negozianti e commercianti, come si è anche visto
recentemente all'assemblea dell'associazione di Tano Grasso, sono gente
“in prima linea”. Da sempre un po' sottovalutati, mi sembrano al momento
i più vivi, capaci di rischiare ancora. Magari fanno debiti, falliscono
in tanti, ma si dannano l’anima per andare avanti.
Brigantino - Il Portale del Sud
novembre 2007
Gli editoriali del sito sono scritti congiuntamente da Fara
Misuraca ed Alfonso Grasso