Vorrei parlarvi
dei Grandi Uomini del Sud, quelli mai dimenticati o
quasi… Mamma RAI ha deciso di trasmettere, nel
periodo sanremese 2013, la fiction dedicata a
Domenico Modugno. L’artista di Polignano a Mare
(definita la Perla dell’Adriatico), proprio al
Festival di Sanremo ha partecipato per ben undici
volte, arrivando primo in classifica negli anni:
1958, 1959, 1962, 1966. La sua prima vittoria è
arrivata grazie al brano Nel blu dipinto di
blu, per noi affezionati è semplicemente
Volare, la canzone italiana più
conosciuta al mondo con 22 milioni di copie vendute
all’estero.
Modugno non è
stato soltanto cantante ma anche: attore, regista,
conduttore televisivo ed anche politico. In poche
parole possiamo definirlo un precursore della Slash
Generation. Mimì nasce, come detto in precedenza a
Polignano a Mare, una splendida cittadina sul mare
in provincia di Bari. Per motivi lavorativi il padre
viene trasferito a San Pietro Vernotico in provincia
di Brindisi, paese che fa parte della zona Salentina
nella quale si parla il leccese, che nelle sue
canzoni viene spacciato per siciliano proprio per
questa sua similitudine al dialetto siculo. Modugno
una volta cresciuto si rende conto che il suo estro
ha bisogno delle grandi città e si reca a Roma per
studiare all’Accademia Cinematografica dove conosce
la sua futura compagna di vita: Franca Gandolfi.
Nel 1949
esordisce al cinema come comparsa ne I
pompieri di Viggiù e solo nel 1953, dopo
aver condotto trasmissioni radiofoniche, comincia ad
incidere i primi vinili, dove canta in siciliano e
salentino.
Ora vi starete
chiedendo perché ha unito il SUD con la sua Musica?
La risposta è facile, perché ha rappresentato:
Campania, Sicilia e Puglia nelle sue canzoni. Da
Lu pisce Spada a Malarazza.
Da Tu si Na cosa grande, con la quale
vinse un Festival di Napoli nel 1964, a Resta
cu’ me. Da Lazzarella a
Io Mammeta e tu ripresa poi dal grande
Renato Carosone.
Mr. Volare, come
lo chiamavano gli americani, si spegne sull’isola di
Lampedusa nel 1994, un anno dopo averci lasciato la
sua ultima canzone I Delfini, dove
duettava col figlio Massimo. Ancora oggi sia i
giovani musicisti che le band più affermate del
panorama musicale italiano prendono spunto da Mimì,
ricordiamo la versione di Meraviglioso dei
conterranei Salentini NEGRAMARO o la citazione della
catanese Carmen Consoli ne L’ultimo Bacio:
“…tendi le braccia allo specchio ti muovi a stento e
con sguardo severo biascichi un malinconico Modugno
Di quei violini suonati dal vento…”.
|
Statua di Modugno a Polignano a Mare.
A quindici anni dalla morte Polignano a Mare gli dedica il lungomare
ed alla presenza della moglie venne “scoperto” il monumento "Volare" |
Tornando alla
Fiction RAI, chi ha impersonificato Modugno? Ironia
della sorte è stato il sicilianissimo Beppe
Fiorello!