Le pagine della cultura

 


Il Dolmen della Chianca di Bisceglie

di Pina Catino ©

Il Dolmen "La Chianca" di Bisceglie

Monumento Testimone e Messaggero di Pace Lista siti UNESCO 2011

 

Club UNESCO Bisceglie

Progetto UNESCO - DECENNIO PER LA CULTURA DELLA PACE

2000-2010

“MONUMENTI E SITI PATRIMONI DI UNA CULTURA DI PACE”

“Heritage for a Culture of Peace, Monuments and Sites Messages of Peace” UNESCO

Il DOLMEN “La Chianca” di Bisceglie

 Riconosciuto

 MONUMENTO MESSAGGERO E TESTIMONE DI UNA CULTURA DI PACE PER L’UMANITA’

19 maggio 2011

Il riconoscimento UNESCO “al Dolmen La Chianca”

 risponde alle idealità a cui il programma si ispira,

il significato del dialogo e dell’incontro per costruire la pace.

Bisceglie 24 agosto 2010, Palazzo di Città, proposta candidatura Dolmen al Sindaco Francesco Spina. Il Direttivo Club UNESCO Bisceglie ricevuti dal Sindaco. da sin. Maria Consiglio - Nacci - Consigliere, Pasquale D'addato - vice Presidente, Luigi Palmiotti - vice Presidente, Angelo de Leo - Tesoriere, Pina Catino - Presidente, Il Sindaco Francesco Spina, alcuni Soci Membri del Club.

L’Istanza del Club UNESCO di Bisceglie, in linea con Progetto UNESCO dedicato al Decennio per la Cultura della Pace 2000-2010 “Heritage for a Culture of Peace, Monuments and Sites Messages of Peace” UNESCO, Mrs Clare Stark, Responsable off The Program Paris, che ha identificato nel “Dolmen della Chianca” il Monumento Messaggero e Testimone di una cultura di pace per l’umanità, portatore di un Patrimonio archeologico, Etico, Morale a livello internazionale, fondato sul superamento dei conflitti e testimonianza di scambio e fusione di Culture in un ideale abbraccio di fratellanza, incastonato fra alberi di ulivo, è il megalite più noto in tutto il mondo, crocevia di pastori, di etnie, di arte, cultura, musiche, danze, nel grande ruolo di incontro di Popoli che ha svolto nella Storia e continua a svolgere, è stata accolta.

Pina Catino - Luigi Palmiotti

Cenni su

Il Dolmen "la Chianca" di Bisceglie

Ringraziamenti

Per l’apporto nelle ricerche documentarie

  • dr. Pasquale D’Addato, vice Presidente Club UNESCO, Bisceglie

  • avv. Francesco Spina, Sindaco Comune di Bisceglie

  • avv. Francesco Napoletano, già Sindaco di Bisceglie

  • prof. Mauro di Pierro, già Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione, Bisceglie

  • dott.ssa Antonella Buglione, Archeologa

Per la raccolta firme dei cittadini biscegliesi

  • ND Maria Consiglio – Nacci, Consigliere Club UNESCO - Bisceglie

  • Società Operaia di Mutuo Soccorso “ROMA INTANGIBILE”

  • La Compagnia del Libro - Bisceglie

  • IAT – Bisceglie

  • Archeoclub D’Italia – Sede di Bisceglie

  • Presidio del Libro - Bisceglie

  • Liceo Scientifico – Leonardo da Vinci – Bisceglie

  • La Fabbrica di Niki - Bisceglie

  • Rivendita Tabacchi Bar Stazione Ferroviaria – Bisceglie

Per la raccolta firme Paesi amici

  • Pro Loco San Ferdinando di Puglia – Trinitapoli – Margherita di Savoia – Foggia

Pina Catino - Luigi Palmiotti

Il Dolmen della Chianca di Bisceglie

Cenni sulla cultura megalitica nel mondo e la diffusione dei dolmen

In alto a sin. Dolmen la Chianca di Bisceglie

(ASFg, Dogana delle pecore, s.l. atlante 20, c.31, anno 1686)

Il Dolmen della Chianca di Bisceglie in Puglia, è considerato una realizzazione monumentale, nell’ambito di una grande cultura, il “Megalitismo”, che si diffonde in tutta l’area continentale dell’Europa centrale, area mediterranea, e a livello internazionale (Cina, Giappone, Corea, America meridionale, Colombia), nell’arco cronologico che va dal III Millennio a.C. al VI sec. a. C.

I messaggeri del megalitismo così denominate le genti del “Neolitico”, si stanziano sulle coste atlantiche ed innalzano al cielo monoliti “Menhir” e “Dolmen”, edificati con lo sforzo collettivo di comunità appartenenti allo stesso gruppo endogenico, per onorare le divinità astrali, ossia il Sole e la Dea Madre. Questa cultura si identifica nella diffusione della cosiddetta “Rivoluzione agricola”, ovvero con il sorgere dell’agricoltura che migliora le condizioni di vita e di sostentamento. Si diffondono le culture di triticum, orzo, farro e cereali. La Dea Madre viene venerata in anfratti, grotte carsiche, sulle alture (Matine).

Scuole di ogni ordine e grado italiane in visita al Dolmen "La Chianca" di Bisceglie.

Il Dolmen della Chianca di Bisceglie

La Cultura megalitica - Architettura, Simbolo di Pace, Aggregazione sociale - continuo apporto di fratellanza dei Popoli.

Il Territorio di Bisceglie è considerato uno stanziamento umano di genti del Paleolitico Medio, presenti con la loro vita nella grotta di Santa Croce, considerata una dimora dell’Uomo di Neanderthal, per aver restituito un femore risalente a 124000 anni fa (Homo sapiens neanderthaliensis), negli scavi diretti dal prof. Luigi Cardini, noto paleontologo dell’Istituto di Paleontologia Umana di Firenze e dal pioniere archeologo biscegliese, Francesco Saverio Majellaro, nell’anno 1955. La Grotta di Santa Croce si inserisce anche come “Santuario della concettualità neolitica, nella fase del VI – V Millennio a. C., per aver evidenziato pitture parietali, dette “Antropomorfi collettivi”, figure schematiche che raffigurano il primo tentativo umano in atteggiamento di preghiera.

LA CULTURA MEGALITICA

La Cultura megalitica di Bisceglie è considerata una delle più importanti nel mondo e si manifesta sui terrazzamenti mesocretacei, formatisi nell’ambito del fenomeno del neotettonismo, che nella fase finale forma le lame torrentizie, ovvero profondi solchi erosivi che si ricoprono di macchia mediterranea, di anfratti, come la Grotta dello Zembro, Grotta delle due Crocette, Grotta del Finestrino, anfratti della Matina delle Monache, tutti nell’agro intorno al Dolmen della Chianca.

Il Dolmen della Chianca viene edificato in contrada “Chianca”, sito prevalentemente caratterizzato dalla presenza di formazioni rocciose, ancora ben attestate con il termine di “banconate litiche”.

Le comunità neolitiche biscegliesi verso la fine del III Millennio a.C. iniziano a dissodare le enormi lastre di pietra, con uno sforzo collettivo di genti dello stesso clan. I blocchi enormi, dal peso di diverse tonnellate richiedono l’impegno di ore intense di lavoro e di qualche anno per la realizzazione del Dolmen.

La scelta dell’ubicazione e localizzazione del Dolmen della Chianca non è casuale, anzi è ben programmata da questi Missionari del megalitismo, infatti, lo erigono in un sito particolare, recentemente segnalato da ricerche archeologiche, coordinate dal compianto prof. Francesco Prelorenzo e dal prof. Luigi Palmiotti.

Trattasi di ricoveri naturali o grotticelle che offrivano agli uomini, alle comunità del Neolitico e dell’Età del Bronzo, la possibilità di continuare le pratiche cultuali.

La scoperta avvenuta il 6 agosto 1909, fu ad opera dell’abate – archeologo Francesco Samarelli, di Molfetta, storico illustre, attento indagatore della Preistoria biscegliese.

I primi scavi sono condotti nel mese di agosto e ripresi l’anno seguente dal prof. Michele Gervasio (29 novembre – 10 dicembre 1910).

Molti studi non sono stati pubblicati per la morte del prof. Angelo Mosso, collaboratore nelle ricerche con il Gervasio e il Samarelli. Gli Studi saranno resi pubblici, nella pubblicazione edita dal Club UNESCO di Bisceglie a cura di Pina Catino e Luigi Palmiotti, prossimo dic. 2011.

L'abate-archeologo Francesco Samarelli scopre il 6 agosto 1909 il Dolmen "la Chianca"

L'Architettura del Dolmen della Chianca rientra nella tipologia dei “Monumenti a galleria”, edificato in una grande monumentale specchia, realizzata a forma di montagnola, con elevazione da m 3 di altezza e con un contorno ellittico di m 30 c.a di circonferenza (tumulus – dolmen a galleria).

Il Dolmen della Chianca, nel tempo, ha perso l’elevazione della specchia ed oggi rimane “a vista” il dromos (corridoio destinato ad aspetti cultuali), con la cella terminale. (lunghezza totale del tumulus, m 7 ca.).

I lastroni ortostatici si presentano consunti dal tempo e compromessi da lavori agricoli.

Foto storica dei F.lli Alinari (anni ‘40). Residui sotto cui il Dolmen era sepolto sotto la Specchia

IL DOLMEN DELLA CHIANCA SIMBOLO DI PACE

Il Dolmen della Chianca di Bisceglie rappresenta per l’umanità intera un patrimonio “unicum”, sia per i reperti archeologici rinvenuti solamente in esso, sia perché apportatore di pace.

La sua costruzione, nel luogo dove è stato eretto, è un atto celebrativo rivolto ai “ vivi” e successivamente per i morti, infatti si trova nell’area sacra delle “coppelle”, enormi chianche in pietra bianchissima ricche di cavità, per la raccolta delle acque lustrali, su cui le genti neolitiche praticavano riti per il culto dell’acqua, elemento fondamentale per la Vita. (Pina Catino “Misteri dell’antichità, culti delle acque, Mito del Sole” Adda Ed. 2009).

Le comunità preistoriche e, naturalmente, quelle biscegliesi, sentono la necessità di riunirsi come gruppo etnico sotto la spiritualità di questo megalite, per avvicinarsi spiritualmente alla divinità solare, per cui viene motivato l’orientamento dei dolmen verso Levante, che indica il sorgere del sole che illumina la terra, donando la vita.

Fotografia comm. Sergio Catino, 1957

La spiritualità solare nel contesto archeologico biscegliese è documentata da un altare preistorico, un monolite, definito dal prof. Luigi Palmiotti “la barca del Sole” scoperta in località Abazia nell’anno 1980, oggi andato distrutto, unica testimonianza, le immagini fotografiche della fotoreporter Pina Catino pubblicate in un suo volume fra le sue scoperte archeologiche.

Il monolite risale al neolitico e, presenta due vaschette scavate e unite insieme da canaletti che convogliono le acque meteoriche (Culto delle acque).

Verso la prima metà del II Millennio a. C. le comunità protoappenniniche della media età (sec.XVI – XVII a. C.), riutilizzano il Dolmen della Chianca, considerato da millenni luogo di pace e di culto, come “sepolcro”.

Si tratta, secondo la concettualità religiosa di questa comunità, come una partenza verso un’altra vita, l’aldilà.

Il dromos viene concepito come luogo di seppellimento e, le inumazioni sono disposte nel sottile strato calcareo interno, in posizione fetale, un ritorno alla Dea Madre, genitrice, che accoglie i suoi figli.

Il Dolmen della Chianca biscegliese è l’unico che ha restituito come “tomba collettiva”, più scheletri (11 in tutto), con deposizioni di vasi fittili, risalenti all’Età del Bronzo Medio.

Il Dromos, evidenzia nell’interno delle sezioni di seppellimento, lastre ortostatiche di separazione, den disposte verticalmente a chiusura delle tumulazioni (Cfr. Dolmen di Giovinazzo in Puglia - Italy).

Il Dolmen "La Chianca" Testimone negli Emirati Arabi

La lunga permanenza del rito funerario fino all’età subappenninica consente oggi di raccogliere nuovi dati sulla vita e concettualità di queste popolazioni stanziate non solo a Bisceglie, ma anche nella parte orientale del Gargano (Cupola Beccarini, Grotta Manaccore, Dolmen di Molinella, Maria di Ripalta, Coppa Nevigata), nella parte centrale del Nord-Barese (Pulo di Molfetta, insediamenti Età del Bronzo in Bisceglie con la Grotta Santa Croce, Dolmen di Albarosa, Dolmen Paladini e Dolmen Frisari, che hanno dato l’appellativo a Bisceglie “Città dei Dolmen”).

Recenti scavi hanno evidenziato villaggi della Età Media a Capo Santa Maria di Colonna e a Villa de Gemmis - Trani (Scavi prof. Paolo Gambassini – Università degli Studi di Siena); nel Sud – barese fino all’area Sallentina ritroviamo le tombe collettive di Laterza, Porto Perone, San Vito dei Normanni, Scoglio del Tonno, con frequentazioni fino al Miceneo III Millennio (1230 – 1100 a. C.).

Il Dolmen della Chianca di Bisceglie, fra tutti i Dolmen conosciuti a livello internazionale, è considerato da tutti gli Archeologi e studiosi, un monumento prestigioso, unico, per il suo corredo funerario, infatti è citato in tutti i Testi scientifici, libri d’Arte, pubblicazioni di settore.

Il Cardinale Traglia in visita al Dolmen "La Chianca di Bisceglie".

Il corredo funerario comprende:

  • attingitoio con ansa ad “apici revoluti” e foro mediano, uguale agli esemplari degli abitati protoappenninici (Terra di Corte a San Ferdinando di Puglia, Santa Maria di Ripalta in Trinitapoli);

  • attingitoio frammentario, pervenutoci senza ansa, ha breve fondo piano con “onphalos”;

  • boccale monoansato;

  • ciotola a fondo carenato ed orlo svasante, è fornita di ansa a nastro canaliculata;

  • tazza, a piccolo fondo, spigoloso piuttosto accentuato, è fornita di alta ansa ad ascia con occhiello basale: la forma è nota nei complessi della Media Età del Bronzo.

  • tazza emisferica in impasto nero lucido è fornita di ansa ad anello verticale.

Tra i reperti archeologici rinvenuti nel 1909:

  • grani di ambra che formano una collana, proveniente da scambi con culture del Piceno;

  • un pendaglio circolare in bronzo con forellini, usato come elemento decorativo su abiti da donna;

  • fuseruole in terracotta (cerchietti che servivano a formare collane).

Il Presidente Club UNESCO Pina Catino con il Sindaco Francesco Spina e i Sodalizi culturali biscegliesi, intorno al Dolmen la chianca, per festeggiare la raccolta delle duemila firme Candidatura del dolmen La Chianca a "Monumento Testimone e Messaggero di Pace".

SCAVI prof. Gervasio

Negli scavi del prof. Gervasio, presso la LASTRA N si rinviene un focolare circolare stratificato per uno spessore di circa 10 cm, con ossa combuste di animali e al di sotto, terreno argilloso fino alla base.

Nei pressi del focolare “pezzi di teschi” anneriti dall’azione del fuoco.

Aspetti rituali

Il fuoco raccolto nel pithos e lasciato nel dromos fa parte della cerimonia funebre. E’ considerato “elemento purificatore”.

Al momento del seppellimento avviene “la rottura dell’olla” o del recipiente di terracotta che fa parte del corredo funerario.

E’ evidente il rispetto verso gli enumati.

Per una continuità di riutilizzo del posto di sepoltura, le vecchie inumazioni o i resti umani restano ammucchiati in un angolo del Dolmen o della cella dolmenica.

AGGREGAZIONE SOCIALE

Dolmen della Chianca Testimone e Messaggero di Pace

Yasser Arafat riceve in dono il quadro del Dolmen "La Chianca" di Bisceglie, testimone di una cultura per la Pace, dal Sindaco Francesco Napoletano.

Il Dolmen della Chianca di Bisceglie è la sintesi di una intensa aggregazione sociale di gruppi etnici che vanno dal NEOLITICO, III Millennio a.C. (Cfr. Dolmen di Albarosa di Bisceglie) all’Età del BRONZO MEDIO (sec. XVI - XVII), Età Appenninica e subappenninica.

Queste popolazioni si dedicano nei periodi precitati, all’agricoltura, caccia, raccolta di molluschi (patelle cerulee), allevamento dei caprini, ovini, bovini, considerata la permanenza delle acque torrentizie presso la Lama Santa Croce, Lama D’Aglio.

Praticano, dal Neolitico all’Età del Bronzo, il Culto dell’ascia votiva, realizzate in piccole dimensioni, in selce, ad uso ornamentale.

Le fuseruole di terracotta, rinvenute nel dromos sono una conferma.

In ETÀ MEDIEVALE

il Dolmen della Chianca ed altri Dolmen presenti nell’Area Continentale, sono considerati “luoghi di FATE”, di “Spiriti”, di pratiche magiche.

In ETÀ MODERNA

Il grande fenomeno della Transumanza, una delle prime forme di attività umana organizzata su scala continentale che ha rappresentato una vera e propria civiltà. Per quanto riguarda l’Età Moderna, presso l’Archivio della Dogana delle Pecore di Foggia, fonti descrittive e cartografiche, segnalano che nel Dolmen della Chianca di Bisceglie si radunavano e riappacificavano i pastori per organizzare e regolamentare l’industria della pastorizia (Cfr. Antonella Buglione – Pina Catino “Dalla transumanza degli armenti alla transumanza dei saperi” Adda Ed. 2010, Ministero Pubblica Istruzione, Università della Ricerca).

ETÀ CONTEMPORANEA

Dolmen della Chianca Richiamo di PACE e UNIFICAZIONE DI POPOLI

La Civica Amministrazione presieduta dal Sindaco Avv. Francesco Napoletano, nel Programma Estate biscegliese, per 13 Edizioni, 1993-2006, che continuano attualmente con la Amministrazione presieduta dal Sindaco avv. Francesco Spina, svolge presso il Dolmen della Chianca “Il Festival dei Popoli del Mediterraneo”.

Festival dei Popoli del Mediterraneo

L’area intorno al Dolmen della Chianca diventa il luogo di rappresentazioni teatrali, di manifestazioni culturali, poesia, lirica…

Capi di Stato, Autorità religiose ebraiche, islamiche, cristiane, buddiste…, Attori, Cantanti, Ballerini, Gruppi Folk, Poeti, provenienti dall’area Mediterranea: Grecia, Egitto, Siria, Palestina, Giordania, Balcani, Spagna, Marocco, Cina, Giappone, Senegal, Arabia Saudita, Emirati, …Tutti insieme in un simbolico abbraccio di fratellanza.

Emissione di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica "Il Patrimonio artistico e culturale italiano" dedicato al Dolmen "la Chianca" di Bisceglie. Autorizzato con decreto 11 maggio 2006 - pubblicato nella G.U. n.244 del 19 ottobre 2006 tiratura 3.000.000

L’Amministrazione Comunale Comunale, presieduta dal Sindaco avv. Francesco Spina, ha promosso la realizzazione di un francobollo, raffigurante il Dolmen della Chianca con Annullo Speciale.

Il Francobollo di Stato è una realizzazione prestigiosa, protesa alla valorizzazione mondiale del Monumento Megalitico di Bisceglie.

Serie “Il patrimonio artistico e culturale italiano” euro 0,60. Tiratura tre milioni di copie, emissione 09 giugno 2007.

Per l’avvenimento culturale è intervenuto il Ministro Gasparri e il Presidente Poste Nazionali. Relatore della serata di presentazione del francobollo, il prof. Luigi Palmiotti, che ha svolto un excursus storico sulla scoperta e valore archeologico del Dolmen della Chianca.

Negli anni successivi, emissioni di cartoline celebrative con annulli speciali, realizzati dal Circolo Filatelico – Numismatico di Bisceglie.

La delegazione canadese con il Presidente Pina Catino al Dolmen. 2010 UNESCO - Anno Internazionale del Ravvicinamento delle Culture.

Gli illustri studiosi e docenti – archeologi di fama europea, che hanno effettuato scavi nel Dolmen della Chianca di Bisceglie, iniziando dai primi del novecento:

  • Francesco Samarelli, abate – archeologo, Direttore della Biblioteca di Molfetta, anno 1909, scopritore prima del Dolmen della Chianca subito dopo scopre il Dolmen di Albarosa; idem - Angelo Mosso; scavi.

  • Prof. Michele Gervasio, Soprintendente agli Scavi e alle Antichità di Soprintendenza di Bari, Direttore del Museo Archeologico di Bari (anni 1909 - 1910); Autore del volume “I Dolmen e la Civiltà del Bronzo in Puglia”; scavi.

  • Prof. Franco Biancofiore, Docente Ordinario di Civiltà Preclassiche, Università degli Studi di Roma;

  • Archeologa Francesca Radina, Ispettore della Soprintendenza di Bari, per restauri al Monumento megalitico.

  • Dott.ssa Ida Mari Catalano, interventi di restauro con laser, promossi dall’Istituto di Fisica dell’Università di Bari.

  • Visite guidate, (da 25 anni) promosse da ARCHEOCLUB d’ITALIA Sede di Bisceglie, ENTE MORALE dello STATO, Presidente prof. Luigi Palmiotti, con l’intervento del noto Archeologo Emmanuel Anati, che ha eseguito scavi in gran parte del Mondo. Si deve all’Archeoclub d’Italia – Sede di Bisceglie, la proposta del vincolo storico- archeologico, presso il Ministero dei Beni Culturali e la Soprintendenza Archeologica.

  • Visita guidata a cura del Club UNESCO di Bisceglie, Presidente la fotoreporter pugliese Pina Catino, (24 agosto 2010) da Palazzo di Città, Museo Civico Archeologico al Dolmen della Chianca, per l’Anno Internazionale del ravvicinamento delle Culture, 2010 UNESCO, con l’intervento del dr. Vito Lotito, vice Presidente Aeroporto Pearson di Toronto e dell’avv. Steve Bernardo, Senior Partner with Matheews - Dinsdale e Clark LLP, Canada’s Firm Specializing in Management Labour Relations and Employment Law. Relatore ufficiale prof. Luigi Palmiotti, che ha illustrato gli aspetti delle culture preistoriche e dei reperti del Dolmen della Chianca.

Poesia al DOLMEN con il Club UNESCO Bisceglie

Illustri Pittori hanno evidenziato nelle loro opere, il Dolmen della Chianca: Leonardo De Mango (Istanbul), Leonardo Storelli, Luigi Palmiotti, Vittorio Caringella.

Valutazioni critiche sul Dolmen Chianca di Bisceglie

Prof. Luigi Palmiotti, Direttore Museo Etnografico “F.sco Prelorenzo”, Bisceglie

Recenti scavi sistematici condotti dalla dott.ssa Anna Maria Tunzi – Sisto, nei siti archeologici della Daunia, nel Comune di San Ferdinando di Puglia, Località Terra di Corte, hanno evidenziato nuove concezioni sull’ipogeismo, una sorta di monumenti, scavati da comunità protoappennini-che, provenienti dal Piceno, dediti alla pastorizia nell’area del Tavoliere. Gli ipogei erano dimore e sedi cultuali, utilizzate nei momenti di sosta, di giorno e di notte, dalle comunità pastorali.

Ivi si celebravano riti cultuali in onore della Dea Madre. Questi ipogei hanno riportato alla luce anche resti di “giaciture secondarie”, ovvero scarsi resti umani, conservati come “reliquie” nella grotta – ipogeica a più cunicoli.

Anche nel Comune di Trinitapoli, Santa Maria di Loreto, l’archeologa Tunzi ha scavato altri ipogei del protoappenninico, successivamente queste cavità sotterranee, scavate dai pastori nomadi, sono diventate luoghi di seppellimento, trasformandosi in necropoli attive fino alla fine del Bronzo recente (XIII sec. a. C.). Questi ipogei rappresentano la chiave di lettura del Dolmen della Chianca: a) Aspetto cultuale, celebrativo e di unione delle Genti Protoappenniniche, III Millennio a. C., b) Aspetti in riferimento a Riti funerari nella prima metà del II Millennio a.C.

Performance lirica del mezzo-soprano Angela Lisco, Socio Membro Club UNESCO Bisceglie, agosto 2010. Angela Lisco interpreta Didone.

Performance lirica del mezzo-soprano Angela Lisco, Socio Membro Club UNESCO Bisceglie, agosto 2010. Angela Lisco interpreta Didone.

Bibliografia essenziale

  • F. BIANCOFIORE, La civiltà neolitica di Laterza,pp 128-178, in “La Puglia dal Paleolitico al Tardo Romano”, Ed. Electa, Milano 1979

  • L. CATALDO, Reperti del Dolmen la Chianca di Bisceglie, in l’Età del Bronzo lungo il versante Adriatico pugliese, Atti del Seminario di Studi, Bari 1995, Scorpione Ed., Taranto 1996.

  • P. CATINO, MISTERI DELL’ANTICHITÀ, Culti delle acque e Mito del Sole, Adda Ed. 2009 - 3° ed.

  • M. CIPOLLONI – SAMPO’, DOLMEN, architetture preistoriche in Europa, De Luca ediz. D’Arte, Roma 1990

  • G. CREMONESI, L’Età del Bronzo nella Puglia Meridionale (Provincie di Brindisi- Lecce) Electa Ed. Milano 1979

  • M. GERVASIO, Corriere delle Puglie, 22 ago. 1909;

  • M. GERVASIO, L’illustrazione Italiana, 5 sett. 1909, p. 234

  •  A. JATTA, La Puglia Preistorica, contributi alla storia dell’incivilimento dell’Italia Meridionale, ristampa curata dalla Società di Storia Patria per la Puglia, Levante Ed. Bari 1980

  • L. JORIZZE, la Tribuna illustrata, 26 sett. 1909, p. 665

  • L. PALMIOTTI, Il Fenomeno dolmenico in provincia di Bari, pp 58-60, in “L’Eco della Carità” anno LXXV – n. 4 ago. 1997

  • N. PALMIOTTI, DOLMEN 1909 -2009 a cento anni dalla scoperta, Dolmen, patrimonio megalitico ancora da valorizzare, Bisceglie15 giorni, anno XI n. 253 (17), 15 sett. 2009

  • E. PELLEGRINI, Arte e Civiltà Megalitica in Europa, il Mondo delle Pietre Giganti, in ARCHEO, attualità del passato, (98)De Agostini Ed. apr. 1993.

  • Reader’s DIGEST, Viaggio nei Misteri dell’Antichità, London 1980

Il "Premio Dolmen 1992" indetto dalla Provincia di Bari, conferito al dott. Pasquale D'Addato, Direttore Generale della SISA di Bologna, per le rigorose e comprovate capacità manageriali dimostrate nel suo impegno professionale che gli hanno meritato, come manager di respiro nazionale, prestigiosi riconoscimenti come la laurea honoris causa in Economia e Commercio della Columbia University di New York. Il dott. D'Addato è Socio fondatore e Vice Presidente del Club UNESCO Bisceglie.

link all'articolo sul Dolmen del Quotidiano di Puglia 12/08/2011 (pdf)

Pubblicazione on-line del Portale del Sud, luglio 2011. Testo ed immagini appartengono agli autori. È severamente vietata la riproduzione, anche parziale, del contenuto della presente pagina web.

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