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Il Dolmen della
Chianca di Bisceglie
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Il Dolmen "La Chianca" di Bisceglie
Monumento Testimone e Messaggero di Pace Lista siti
UNESCO 2011 |
Club
UNESCO Bisceglie
Progetto
UNESCO - DECENNIO PER LA CULTURA DELLA PACE
2000-2010
“MONUMENTI E SITI PATRIMONI DI UNA CULTURA DI PACE”
“Heritage for a Culture of Peace, Monuments and
Sites Messages of Peace” UNESCO
Il
DOLMEN “La Chianca” di Bisceglie
Riconosciuto
MONUMENTO
MESSAGGERO E TESTIMONE DI UNA CULTURA DI PACE PER L’UMANITA’
19
maggio 2011
Il
riconoscimento UNESCO “al Dolmen La Chianca”
risponde
alle idealità a cui il programma si ispira,
il
significato del dialogo e dell’incontro per costruire la pace.
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Bisceglie 24 agosto 2010, Palazzo di
Città, proposta candidatura Dolmen al Sindaco Francesco
Spina. Il Direttivo Club UNESCO Bisceglie ricevuti dal
Sindaco. da sin. Maria Consiglio - Nacci - Consigliere,
Pasquale D'addato - vice Presidente, Luigi Palmiotti -
vice Presidente, Angelo de Leo - Tesoriere, Pina Catino
- Presidente, Il Sindaco Francesco Spina, alcuni Soci
Membri del Club. |
L’Istanza del
Club UNESCO di Bisceglie, in linea con
Progetto UNESCO dedicato al Decennio per la Cultura della Pace
2000-2010 “Heritage for a Culture of Peace,
Monuments and Sites Messages of Peace” UNESCO, Mrs Clare Stark,
Responsable off The Program Paris,
che ha identificato nel “Dolmen della Chianca” il Monumento
Messaggero e Testimone di una cultura di pace per l’umanità,
portatore di un Patrimonio archeologico, Etico, Morale a livello
internazionale, fondato sul superamento dei conflitti e
testimonianza di scambio e fusione di Culture in un ideale abbraccio
di fratellanza, incastonato fra alberi di ulivo, è il megalite più
noto in tutto il mondo, crocevia di pastori, di etnie, di arte,
cultura, musiche, danze, nel grande ruolo di incontro di Popoli che
ha svolto nella Storia e continua a svolgere, è stata accolta.
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Pina Catino - Luigi Palmiotti
Cenni su
Il Dolmen "la
Chianca" di Bisceglie
Ringraziamenti
Per l’apporto
nelle ricerche documentarie
-
dr. Pasquale D’Addato, vice
Presidente Club UNESCO, Bisceglie
-
avv. Francesco Spina, Sindaco
Comune di Bisceglie
-
avv. Francesco Napoletano,
già Sindaco di Bisceglie
-
prof. Mauro di Pierro, già
Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione, Bisceglie
-
dott.ssa Antonella Buglione,
Archeologa
Per la
raccolta firme dei cittadini biscegliesi
-
ND Maria Consiglio – Nacci,
Consigliere Club UNESCO - Bisceglie
-
Società Operaia di Mutuo
Soccorso “ROMA INTANGIBILE”
-
La Compagnia del Libro -
Bisceglie
-
IAT – Bisceglie
-
Archeoclub D’Italia – Sede di
Bisceglie
-
Presidio del Libro -
Bisceglie
-
Liceo Scientifico – Leonardo
da Vinci – Bisceglie
-
La Fabbrica di Niki -
Bisceglie
-
Rivendita Tabacchi Bar
Stazione Ferroviaria – Bisceglie
Per la
raccolta firme Paesi amici
Pina Catino - Luigi Palmiotti
Il Dolmen della
Chianca di Bisceglie
Cenni sulla cultura megalitica
nel mondo e la diffusione dei dolmen
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In alto a sin. Dolmen la Chianca di
Bisceglie
(ASFg, Dogana delle pecore, s.l. atlante
20, c.31, anno 1686) |
Il Dolmen della Chianca di
Bisceglie in Puglia, è considerato una realizzazione monumentale,
nell’ambito di una grande cultura, il “Megalitismo”, che si diffonde
in tutta l’area continentale dell’Europa centrale, area
mediterranea, e a livello internazionale (Cina, Giappone, Corea,
America meridionale, Colombia), nell’arco cronologico che va dal III
Millennio a.C. al VI sec. a. C.
I messaggeri del
megalitismo così denominate le genti del “Neolitico”, si
stanziano sulle coste atlantiche ed innalzano al cielo monoliti
“Menhir” e “Dolmen”, edificati con lo sforzo collettivo di comunità
appartenenti allo stesso gruppo endogenico, per onorare le divinità
astrali, ossia il Sole e la Dea Madre. Questa cultura si identifica
nella diffusione della cosiddetta “Rivoluzione agricola”, ovvero con
il sorgere dell’agricoltura che migliora le condizioni di vita e di
sostentamento. Si diffondono le culture di triticum, orzo,
farro e cereali. La Dea Madre viene venerata in anfratti, grotte
carsiche, sulle alture (Matine). |
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Scuole di ogni ordine e grado italiane in
visita al Dolmen "La Chianca" di Bisceglie. |
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Il Dolmen della
Chianca di Bisceglie
La Cultura megalitica -
Architettura, Simbolo di Pace, Aggregazione sociale - continuo
apporto di fratellanza dei Popoli.
Il Territorio di Bisceglie è
considerato uno stanziamento umano di genti del Paleolitico Medio,
presenti con la loro vita nella grotta di Santa Croce, considerata
una dimora dell’Uomo di Neanderthal, per aver restituito un femore
risalente a 124000 anni fa (Homo sapiens neanderthaliensis), negli
scavi diretti dal prof. Luigi Cardini, noto paleontologo
dell’Istituto di Paleontologia Umana di Firenze e dal pioniere
archeologo biscegliese, Francesco Saverio Majellaro, nell’anno 1955.
La Grotta di Santa Croce si inserisce anche come “Santuario della
concettualità neolitica, nella fase del VI – V Millennio a. C., per
aver evidenziato pitture parietali, dette “Antropomorfi collettivi”,
figure schematiche che raffigurano il primo tentativo umano in
atteggiamento di preghiera.
LA CULTURA
MEGALITICA
La Cultura megalitica di
Bisceglie è considerata una delle più importanti nel mondo e si
manifesta sui terrazzamenti mesocretacei, formatisi nell’ambito del
fenomeno del neotettonismo, che nella fase finale forma le lame
torrentizie, ovvero profondi solchi erosivi che si ricoprono di
macchia mediterranea, di anfratti, come la Grotta dello Zembro,
Grotta delle due Crocette, Grotta del Finestrino, anfratti della
Matina delle Monache, tutti nell’agro intorno al Dolmen della
Chianca.
Il Dolmen della Chianca viene
edificato in contrada “Chianca”, sito prevalentemente caratterizzato
dalla presenza di formazioni rocciose, ancora ben attestate con il
termine di “banconate litiche”.
Le comunità neolitiche
biscegliesi verso la fine del III Millennio a.C. iniziano a
dissodare le enormi lastre di pietra, con uno sforzo collettivo di
genti dello stesso clan. I blocchi enormi, dal peso di diverse
tonnellate richiedono l’impegno di ore intense di lavoro e di
qualche anno per la realizzazione del Dolmen.
La scelta dell’ubicazione
e localizzazione del Dolmen della Chianca non è casuale, anzi è ben
programmata da questi Missionari del megalitismo, infatti, lo
erigono in un sito particolare, recentemente segnalato da ricerche
archeologiche, coordinate dal compianto prof. Francesco Prelorenzo e
dal prof. Luigi Palmiotti.
Trattasi di ricoveri naturali o
grotticelle che offrivano agli uomini, alle comunità del Neolitico e
dell’Età del Bronzo, la possibilità di continuare le pratiche
cultuali.
La scoperta avvenuta il 6
agosto 1909, fu ad opera dell’abate – archeologo Francesco
Samarelli,
di Molfetta, storico illustre, attento indagatore della Preistoria
biscegliese.
I primi scavi sono
condotti nel mese di agosto e ripresi l’anno seguente dal prof.
Michele Gervasio (29 novembre – 10 dicembre 1910).
Molti studi non sono stati
pubblicati per la morte del prof. Angelo Mosso, collaboratore nelle
ricerche con il Gervasio e il Samarelli.
Gli Studi saranno resi pubblici, nella pubblicazione edita dal Club
UNESCO di Bisceglie a cura di Pina Catino e Luigi Palmiotti,
prossimo dic. 2011.
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L'abate-archeologo Francesco Samarelli
scopre il 6 agosto 1909 il Dolmen "la Chianca" |
L'Architettura del Dolmen
della Chianca rientra nella tipologia dei “Monumenti a
galleria”, edificato in una grande monumentale specchia, realizzata
a forma di montagnola, con elevazione da m 3 di altezza e con un
contorno ellittico di m 30 c.a di circonferenza (tumulus – dolmen a
galleria).
Il Dolmen della Chianca, nel
tempo, ha perso l’elevazione della specchia ed oggi rimane “a vista”
il dromos (corridoio destinato ad aspetti cultuali), con la cella
terminale. (lunghezza totale del tumulus, m 7 ca.).
I lastroni ortostatici si
presentano consunti dal tempo e compromessi da lavori agricoli.
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Foto storica dei F.lli Alinari (anni
‘40). Residui sotto cui il Dolmen era sepolto sotto la
Specchia |
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IL DOLMEN DELLA
CHIANCA SIMBOLO DI PACE
Il Dolmen della Chianca di
Bisceglie rappresenta per l’umanità intera un patrimonio “unicum”,
sia per i reperti archeologici rinvenuti solamente in esso, sia
perché apportatore di pace.
La sua costruzione, nel luogo
dove è stato eretto, è un atto celebrativo rivolto ai “ vivi” e
successivamente per i morti, infatti si trova nell’area sacra delle
“coppelle”, enormi chianche in pietra bianchissima ricche di cavità,
per la raccolta delle acque lustrali, su cui le genti neolitiche
praticavano riti per il culto dell’acqua, elemento fondamentale per
la Vita. (Pina Catino “Misteri dell’antichità, culti delle acque,
Mito del Sole” Adda Ed. 2009).
Le comunità preistoriche e,
naturalmente, quelle biscegliesi, sentono la necessità di riunirsi
come gruppo etnico sotto la spiritualità di questo megalite, per
avvicinarsi spiritualmente alla divinità solare, per cui viene
motivato l’orientamento dei dolmen verso Levante, che indica il
sorgere del sole che illumina la terra, donando la vita.
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Fotografia comm. Sergio Catino, 1957 |
La spiritualità solare nel
contesto archeologico biscegliese è documentata da un altare
preistorico, un monolite, definito dal prof. Luigi Palmiotti “la
barca del Sole” scoperta in località Abazia nell’anno 1980, oggi
andato distrutto, unica testimonianza, le immagini fotografiche
della fotoreporter Pina Catino pubblicate in un suo volume fra le
sue scoperte archeologiche.
Il monolite risale al neolitico
e, presenta due vaschette scavate e unite insieme da canaletti che
convogliono le acque meteoriche (Culto delle acque).
Verso la prima metà del II
Millennio a. C. le comunità protoappenniniche della media età (sec.XVI
– XVII a. C.), riutilizzano il Dolmen della Chianca, considerato da
millenni luogo di pace e di culto, come “sepolcro”.
Si tratta, secondo la
concettualità religiosa di questa comunità, come una partenza verso
un’altra vita, l’aldilà.
Il dromos viene concepito
come luogo di seppellimento e, le inumazioni sono disposte nel
sottile strato calcareo interno, in posizione fetale, un ritorno
alla Dea Madre, genitrice, che accoglie i suoi figli.
Il Dolmen della Chianca
biscegliese è l’unico che ha restituito come “tomba collettiva”, più
scheletri (11 in tutto), con deposizioni di vasi fittili, risalenti
all’Età del Bronzo Medio.
Il Dromos, evidenzia
nell’interno delle sezioni di seppellimento, lastre ortostatiche di
separazione, den disposte verticalmente a chiusura delle tumulazioni
(Cfr. Dolmen di Giovinazzo in Puglia - Italy).
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Il Dolmen "La Chianca" Testimone negli
Emirati Arabi |
La lunga permanenza del rito
funerario fino all’età subappenninica consente oggi di raccogliere
nuovi dati sulla vita e concettualità di queste popolazioni
stanziate non solo a Bisceglie, ma anche nella parte orientale del
Gargano (Cupola Beccarini, Grotta Manaccore, Dolmen di Molinella,
Maria di Ripalta, Coppa Nevigata), nella parte centrale del
Nord-Barese (Pulo di Molfetta, insediamenti Età del Bronzo in
Bisceglie con la Grotta Santa Croce, Dolmen di Albarosa, Dolmen
Paladini e Dolmen Frisari, che hanno dato l’appellativo a Bisceglie
“Città dei Dolmen”).
Recenti scavi hanno
evidenziato villaggi della Età Media a Capo Santa Maria di Colonna e
a Villa de Gemmis - Trani (Scavi prof. Paolo Gambassini – Università
degli Studi di Siena); nel Sud – barese fino all’area Sallentina
ritroviamo le tombe collettive di Laterza, Porto Perone, San Vito
dei Normanni, Scoglio del Tonno, con frequentazioni fino al Miceneo
III Millennio (1230 – 1100 a. C.).
Il Dolmen della Chianca di
Bisceglie, fra tutti i Dolmen conosciuti a livello internazionale, è
considerato da tutti gli Archeologi e studiosi, un monumento
prestigioso, unico, per il suo corredo funerario, infatti è
citato in tutti i Testi scientifici, libri d’Arte, pubblicazioni di
settore.
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Il Cardinale Traglia in visita al Dolmen
"La Chianca di Bisceglie". |
Il corredo funerario
comprende:
-
attingitoio con ansa
ad “apici revoluti” e foro mediano, uguale agli esemplari degli
abitati protoappenninici (Terra di Corte a San Ferdinando di
Puglia, Santa Maria di Ripalta in Trinitapoli);
-
attingitoio
frammentario, pervenutoci senza ansa, ha breve fondo piano con “onphalos”;
-
boccale monoansato;
-
ciotola a fondo
carenato ed orlo svasante, è fornita di ansa a nastro
canaliculata;
-
tazza, a piccolo
fondo, spigoloso piuttosto accentuato, è fornita di alta ansa ad
ascia con occhiello basale: la forma è nota nei complessi della
Media Età del Bronzo.
-
tazza emisferica in
impasto nero lucido è fornita di ansa ad anello verticale.
Tra i reperti archeologici
rinvenuti nel 1909:
-
grani di ambra che formano
una collana, proveniente da scambi con culture del Piceno;
-
un pendaglio circolare in
bronzo con forellini, usato come elemento decorativo su abiti da
donna;
-
fuseruole in terracotta
(cerchietti che servivano a formare collane).
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Il Presidente Club UNESCO Pina Catino con
il Sindaco Francesco Spina e i Sodalizi culturali
biscegliesi, intorno al Dolmen la chianca, per
festeggiare la raccolta delle duemila firme Candidatura
del dolmen La Chianca a "Monumento Testimone e
Messaggero di Pace". |
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SCAVI prof.
Gervasio
Negli scavi del prof. Gervasio,
presso la LASTRA N si rinviene un focolare circolare stratificato
per uno spessore di circa 10 cm, con ossa combuste di animali e al
di sotto, terreno argilloso fino alla base.
Nei pressi del focolare “pezzi di
teschi” anneriti dall’azione del fuoco.
Aspetti
rituali
Il fuoco raccolto nel pithos e
lasciato nel dromos fa parte della cerimonia funebre. E’ considerato
“elemento purificatore”.
Al momento del seppellimento
avviene “la rottura dell’olla” o del recipiente di terracotta che fa
parte del corredo funerario.
E’ evidente il rispetto verso gli
enumati.
Per una continuità di riutilizzo
del posto di sepoltura, le vecchie inumazioni o i resti umani
restano ammucchiati in un angolo del Dolmen o della cella dolmenica. |
AGGREGAZIONE
SOCIALE
Dolmen della Chianca Testimone e
Messaggero di Pace
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Yasser Arafat riceve in
dono il quadro del Dolmen "La Chianca" di Bisceglie,
testimone di una cultura per la Pace, dal Sindaco
Francesco Napoletano. |
Il Dolmen della Chianca di
Bisceglie è la sintesi di una intensa aggregazione sociale di gruppi
etnici che vanno dal NEOLITICO, III Millennio a.C. (Cfr. Dolmen di
Albarosa di Bisceglie) all’Età del BRONZO MEDIO (sec. XVI - XVII),
Età Appenninica e subappenninica.
Queste popolazioni si dedicano
nei periodi precitati, all’agricoltura, caccia, raccolta di
molluschi (patelle cerulee), allevamento dei caprini, ovini, bovini,
considerata la permanenza delle acque torrentizie presso la Lama
Santa Croce, Lama D’Aglio.
Praticano, dal Neolitico all’Età
del Bronzo, il Culto dell’ascia votiva, realizzate in piccole
dimensioni, in selce, ad uso ornamentale.
Le fuseruole di terracotta,
rinvenute nel dromos sono una conferma.
In ETÀ
MEDIEVALE
il Dolmen della Chianca ed altri
Dolmen presenti nell’Area Continentale, sono considerati “luoghi di
FATE”, di “Spiriti”, di pratiche magiche.
In ETÀ
MODERNA
Il grande fenomeno della
Transumanza, una delle prime forme di attività umana organizzata su
scala continentale che ha rappresentato una vera e propria civiltà.
Per quanto riguarda l’Età Moderna, presso l’Archivio della Dogana
delle Pecore di Foggia, fonti descrittive e cartografiche, segnalano
che nel Dolmen della Chianca di Bisceglie si radunavano e
riappacificavano i pastori per organizzare e regolamentare
l’industria della pastorizia (Cfr. Antonella Buglione – Pina Catino
“Dalla transumanza degli armenti alla transumanza dei saperi” Adda
Ed. 2010, Ministero Pubblica Istruzione, Università della Ricerca).
ETÀ CONTEMPORANEA
Dolmen della Chianca Richiamo di
PACE e UNIFICAZIONE DI POPOLI |
La Civica Amministrazione
presieduta dal Sindaco Avv. Francesco Napoletano, nel
Programma Estate biscegliese, per 13 Edizioni, 1993-2006, che
continuano attualmente con la Amministrazione presieduta dal Sindaco
avv. Francesco Spina, svolge presso il Dolmen della Chianca “Il
Festival dei Popoli del Mediterraneo”.
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Festival dei Popoli del Mediterraneo |
L’area intorno al Dolmen della
Chianca diventa il luogo di rappresentazioni teatrali, di
manifestazioni culturali, poesia, lirica…
Capi di Stato, Autorità religiose
ebraiche, islamiche, cristiane, buddiste…, Attori, Cantanti,
Ballerini, Gruppi Folk, Poeti, provenienti dall’area Mediterranea:
Grecia, Egitto, Siria, Palestina, Giordania, Balcani, Spagna,
Marocco, Cina, Giappone, Senegal, Arabia Saudita, Emirati, …Tutti
insieme in un simbolico abbraccio di fratellanza. |
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Emissione di un francobollo ordinario
appartenente alla serie tematica "Il Patrimonio
artistico e culturale italiano" dedicato al Dolmen "la
Chianca" di Bisceglie. Autorizzato con decreto 11 maggio
2006 - pubblicato nella G.U. n.244 del 19 ottobre 2006
tiratura 3.000.000 |
L’Amministrazione Comunale
Comunale, presieduta dal Sindaco avv. Francesco Spina, ha
promosso la realizzazione di un francobollo,
raffigurante il Dolmen della Chianca con Annullo Speciale.
Il Francobollo di Stato è
una realizzazione prestigiosa, protesa alla valorizzazione mondiale
del Monumento Megalitico di Bisceglie.
Serie “Il patrimonio artistico
e culturale italiano” euro 0,60. Tiratura tre milioni di copie,
emissione 09 giugno 2007.
Per l’avvenimento culturale è
intervenuto il Ministro Gasparri e il Presidente Poste Nazionali.
Relatore della serata di presentazione del francobollo, il prof.
Luigi Palmiotti, che ha svolto un excursus storico sulla scoperta e
valore archeologico del Dolmen della Chianca.
Negli anni successivi, emissioni
di cartoline celebrative con
annulli speciali, realizzati dal Circolo Filatelico – Numismatico di
Bisceglie. |
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La delegazione canadese con il Presidente
Pina Catino al Dolmen. 2010 UNESCO - Anno Internazionale
del Ravvicinamento delle Culture. |
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Gli
illustri studiosi e docenti – archeologi di fama europea,
che hanno effettuato scavi nel Dolmen della Chianca di Bisceglie,
iniziando dai primi del novecento:
-
Francesco Samarelli,
abate – archeologo, Direttore della Biblioteca di Molfetta, anno
1909, scopritore prima del Dolmen della Chianca subito dopo
scopre il Dolmen di Albarosa; idem - Angelo Mosso; scavi.
-
Prof. Michele Gervasio,
Soprintendente agli Scavi e alle Antichità di Soprintendenza di
Bari, Direttore del Museo Archeologico di Bari (anni 1909 -
1910); Autore del volume “I Dolmen e la Civiltà del Bronzo in
Puglia”; scavi.
-
Prof. Franco Biancofiore,
Docente Ordinario di Civiltà Preclassiche, Università degli
Studi di Roma;
-
Archeologa Francesca
Radina, Ispettore della Soprintendenza di Bari, per restauri
al Monumento megalitico.
-
Dott.ssa Ida Mari
Catalano, interventi di restauro con laser, promossi
dall’Istituto di Fisica dell’Università di Bari.
-
Visite guidate, (da 25
anni) promosse da ARCHEOCLUB d’ITALIA Sede di Bisceglie, ENTE
MORALE dello STATO, Presidente prof. Luigi Palmiotti, con
l’intervento del noto Archeologo Emmanuel Anati, che ha
eseguito scavi in gran parte del Mondo. Si deve all’Archeoclub
d’Italia – Sede di Bisceglie, la proposta del vincolo storico-
archeologico, presso il Ministero dei Beni Culturali e la
Soprintendenza Archeologica.
-
Visita guidata a cura
del Club UNESCO di Bisceglie, Presidente la fotoreporter
pugliese Pina Catino, (24 agosto 2010) da Palazzo di Città,
Museo Civico Archeologico al Dolmen della Chianca, per l’Anno
Internazionale del ravvicinamento delle Culture, 2010 UNESCO,
con l’intervento del dr. Vito Lotito, vice Presidente
Aeroporto Pearson di Toronto e dell’avv. Steve Bernardo,
Senior Partner with Matheews - Dinsdale e Clark LLP, Canada’s
Firm Specializing in Management Labour Relations and Employment
Law. Relatore ufficiale prof. Luigi Palmiotti, che ha
illustrato gli aspetti delle culture preistoriche e dei reperti
del Dolmen della Chianca.
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Poesia al DOLMEN con il Club UNESCO
Bisceglie |
Illustri
Pittori hanno evidenziato nelle loro opere, il Dolmen
della Chianca: Leonardo De Mango (Istanbul), Leonardo
Storelli, Luigi Palmiotti, Vittorio Caringella. |
Valutazioni
critiche sul Dolmen Chianca di Bisceglie
Prof. Luigi Palmiotti,
Direttore Museo Etnografico “F.sco Prelorenzo”, Bisceglie
Recenti scavi sistematici
condotti dalla dott.ssa Anna Maria Tunzi – Sisto, nei siti
archeologici della Daunia, nel Comune di San Ferdinando di Puglia,
Località Terra di Corte, hanno evidenziato nuove concezioni sull’ipogeismo,
una sorta di monumenti, scavati da comunità protoappennini-che,
provenienti dal Piceno, dediti alla pastorizia nell’area del
Tavoliere. Gli ipogei erano dimore e sedi cultuali, utilizzate nei
momenti di sosta, di giorno e di notte, dalle comunità pastorali.
Ivi si celebravano riti cultuali
in onore della Dea Madre. Questi ipogei hanno riportato alla luce
anche resti di “giaciture secondarie”, ovvero scarsi resti umani,
conservati come “reliquie” nella grotta – ipogeica a più cunicoli.
Anche nel Comune di Trinitapoli,
Santa Maria di Loreto, l’archeologa Tunzi ha scavato altri ipogei
del protoappenninico, successivamente queste cavità sotterranee,
scavate dai pastori nomadi, sono diventate luoghi di seppellimento,
trasformandosi in necropoli attive fino alla fine del Bronzo recente
(XIII sec. a. C.). Questi ipogei rappresentano la chiave di lettura
del Dolmen della Chianca: a) Aspetto cultuale, celebrativo e di
unione delle Genti Protoappenniniche, III Millennio a. C., b)
Aspetti in riferimento a Riti funerari nella prima metà del II
Millennio a.C. |
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Performance lirica del mezzo-soprano
Angela Lisco, Socio Membro Club UNESCO Bisceglie, agosto
2010. Angela Lisco interpreta Didone. |
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Performance lirica del mezzo-soprano
Angela Lisco, Socio Membro Club UNESCO Bisceglie, agosto
2010. Angela Lisco interpreta Didone. |
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Bibliografia
essenziale
-
F. BIANCOFIORE, La civiltà
neolitica di Laterza,pp 128-178, in “La Puglia dal Paleolitico
al Tardo Romano”, Ed. Electa, Milano 1979
-
L. CATALDO, Reperti del
Dolmen la Chianca di Bisceglie, in l’Età del Bronzo lungo il
versante Adriatico pugliese, Atti del Seminario di Studi, Bari
1995, Scorpione Ed., Taranto 1996.
-
P. CATINO, MISTERI
DELL’ANTICHITÀ, Culti delle acque e Mito del Sole, Adda Ed. 2009
- 3° ed.
-
M. CIPOLLONI – SAMPO’,
DOLMEN, architetture preistoriche in Europa, De Luca ediz.
D’Arte, Roma 1990
-
G. CREMONESI, L’Età del
Bronzo nella Puglia Meridionale (Provincie di Brindisi- Lecce)
Electa Ed. Milano 1979
-
M. GERVASIO, Corriere delle
Puglie, 22 ago. 1909;
-
M. GERVASIO, L’illustrazione
Italiana, 5 sett. 1909, p. 234
-
A. JATTA, La Puglia
Preistorica, contributi alla storia dell’incivilimento
dell’Italia Meridionale, ristampa curata dalla Società di Storia
Patria per la Puglia, Levante Ed. Bari 1980
-
L. JORIZZE, la Tribuna
illustrata, 26 sett. 1909, p. 665
-
L. PALMIOTTI, Il Fenomeno
dolmenico in provincia di Bari, pp 58-60, in “L’Eco della
Carità” anno LXXV – n. 4 ago. 1997
-
N. PALMIOTTI, DOLMEN 1909
-2009 a cento anni dalla scoperta, Dolmen, patrimonio megalitico
ancora da valorizzare, Bisceglie15 giorni, anno XI n. 253 (17),
15 sett. 2009
-
E. PELLEGRINI, Arte e Civiltà
Megalitica in Europa, il Mondo delle Pietre Giganti, in ARCHEO,
attualità del passato, (98)De Agostini Ed. apr. 1993.
-
Reader’s DIGEST, Viaggio nei
Misteri dell’Antichità, London 1980
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Il "Premio Dolmen 1992" indetto dalla
Provincia di Bari, conferito al dott. Pasquale D'Addato,
Direttore Generale della SISA di Bologna, per le
rigorose e comprovate capacità manageriali dimostrate
nel suo impegno professionale che gli hanno meritato,
come manager di respiro nazionale, prestigiosi
riconoscimenti come la laurea honoris causa in Economia
e Commercio della Columbia University di New York. Il
dott. D'Addato è Socio fondatore e Vice Presidente del
Club UNESCO Bisceglie. |
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link all'articolo sul Dolmen del Quotidiano di Puglia 12/08/2011
(pdf) |
Pubblicazione on-line del Portale
del Sud, luglio 2011. Testo ed immagini appartengono agli autori.
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