Note sull'artista
Antonio di Girolamo é nato nel 1928 a
Napoli, dove tuttora risiede e lavora. Fin da piccolo ha sviluppato la sua
sensibilità artistica sull'esempio del padre decoratore, restauratore e
pittore. Medico pediatra, ha incominciato a dipingere dai primi anni
Cinquanta, ispirandosi ai modelli tradizionali paterni. Negli anni Ottanta
ha abbandonato la professione di pediatra per dedicarsi esclusivamente alla
pittura. Da allora la sua ricerca si è svolta in tempi rapidi, ma con
rigore, attraversando varie fasi di espressione pittorica.
è passato, gradualmente, dal
naturalismo all’astrazione con la dissoluzione degli elementi figurativi che
avevano caratterizzato la sua precedente pittura. Dopo aver dato spazio, tra
gli ultimi anni Ottanta e i primi Novanta, ai flussi impetuosi della materia
cromatica, attraverso l’organizzazione delle fibre, dei filamenti e delle
propaggini di questa è giunto alla definizione di un proprio linguaggio
segnico. Recentemente la continuità della ricerca segnica si è concentrata
negli interstizi di strutture geometriche ortogonali, creando un
contrappunto tra la graffiante corsività del ductus lineare e la
pacata stesura cromatica delle superfici.
Per una migliore conoscenza del percorso
artistico di Antonio di Girolamo, ed una sua completa bio-bibliografia,
oltre ad una certa selezione di opere, si invita a collegarsi a
http://www.adrart.it/digirolamo/index.htm
“[…] La mostra ripercorre venti anni
di carriera del pittore napoletano attraverso circa settanta opere
pittoriche ed installazioni che rivelano il passaggio dall’informale ad un
linguaggio personale ed originale. Con un allestimento cronologico, ben
documentato, la mostra delinea il percorso evolutivo dell’artista che ha
come filo conduttore il gesto inconscio. Da un’impronta iniziale,
prevalentemente gestuale, il cammino artistico di Antonio di Girolamo
oscilla tra segni fittissimi e ampie campiture, resi con perizia e trasporto
emotivo. I quadri esposti mostrano colori accesi e sfumati che fanno da
fondo alle pennellate che caratterizzano la produzione del pittore. Gli
infiniti graffi e le grandi curvature, sempre diversi, riempiono la tela e
materializzano il pensiero dell’artista. La mostra al Maschio Angioino
propone la produzione di un artista passionale, la cui meticolosità svela la
naturale propensione alla definizione di pensieri attraverso linguaggi
grafici e pittorici. Si può infatti giustificare il cambiamento di stile del
pittore, seppur guidato da una coerenza di fondo, attraverso la volontà di
costruire spazi che rivelino la verità del sentire personale. Il visitatore
analizza l’evoluzione della pittura di Antonio di Girolamo attraverso i
passaggi e i cambiamenti che mostrano un mondo interiore irrequieto. Le
macchie iniziali si trasformano lasciando spazio alla curva che,
infittendosi, riempie le composizioni per poi rallentare la sua presa. Si
giunge, negli ultimi anni della produzione di Antonio di Girolamo ad un
personalissimo geometrismo che racchiude i segni della precedente creazione.
Sono in esposizione anche i giochi tridimensionali dell’artista: sculture
pittoriche che ripropongono la decorazione infinita dei gesti decennali”. [Tratto dalla presentazione della
mostra antologica
“Antonio
di Girolamo 1988-2008”,
Napoli, Castel Nuovo 11-28 settembre 2008 a cura di Antonio Manfredi ed
organizzata da International Contemporary Art Center, Napoli.]
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