La pittura di
Salvatore De Curtis è in bilico tra una dimensione gestuale-informale ed
una figurativa. Con una gestualità larga e ritmata, una ricerca di
sintesi lineare e coloristica, l’artista traduce in forme liriche le
cupe atmosfere della periferia. Una periferia addolcita, che giace
immobile nel suo torpore e comunica una sensazione di assoluta quiete. I
paesaggi di De Curtis vivono in una dimensione interiore ed evocativa,
dove le superfici tonali si stemperano e si frantumano generando una
molteplicità di toni. Questi dipinti non vivono solo di forme, ma anche
di rapporti e modulazioni tonali, in cui si esplicita un senso profondo
della natura. [Marco di Mauro]
Tratto dalla
mostra "Paesaggi segreti" (Museo Minimo Napoli 12 - 30 aprile 2007)
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