Le Pagine di Storia

 

 

 

 

 

 

 

Le Regie Custodie

a cura di Brigantino

Re Carlo di Borbone

 

La Sicilia è la regione con la più alta concentrazione di siti inseriti nella W.H.L. dell'Unesco, segno e testimonianza della più grande stratificazione culturale dell'intero pianeta.

La Valle dei Templi, la Villa Romana del Casale, le Isole Eolie, il Val di Noto, Siracusa e Pantalica e, quale "patrimonio immateriale" i Pupi siciliani, costituiscono preziosi tasselli di un mosaico ricchissimo che fa della Sicilia un "paesaggio culturale" unico.

Anche se nel dopoguerra una serie di scelte e dinamiche poco virtuose, e in alcuni casi scellerate, ha provocato danni rilevanti al nostro patrimonio storico, ambientale, paesaggistico e urbano, la consapevolezza culturale è molto cresciuta in questi ultimi anni e ha determinato uno straordinario processo di recupero e valorizzazione del nostro sterminato patrimonio culturale, anche attraverso una strategica utilizzazione virtuosa dei fondi regionali e comunitari.

Tra l'altro l'isola fu storicamente "avanguardia" nella valorizzazione e tutela dell'heritage: già nel 1700, i Borboni sostenevano essere i monumenti "il più bello e il più rimarchevole dei pregi della Sicilia" ed è del 1745 il provvedimento di re Carlo che impose la tutela e la conservazione dei boschi del Carpineto e del Castagno dei Cento Cavalli, primo esempio al mondo di tutela ambientale e, contestuale, il bando relativo alla tutela del Teatro di Taormina, primo esempio di vincolo di salvaguardia di un singolo monumento.

Nel 1778, poi, il re Ferdinando di Borbone istituisce in Sicilia un servizio di tutela monumentale con due Regie Custodie con a capo quelli che sono stati definiti i registi della cultura antiquaria della Sicilia nel periodo tardo barocco e cioè il Principe Ignazio di Biscari e il Principe di Torremuzza, che ebbero come territorio di competenza il primo il Val Demone e la Val di Noto, il secondo la Val di Mazara.

Le Regie Custodie, antenate delle attuali Soprintendenze, avviarono il processo di approccio moderno alla realtà monumentale, avendo competenza, come da espresso incarico reale, sulla ricerca, sulla custodia e sulla conservazione del patrimonio monumentale. La lunga schiera di viaggiatori, letterati, antiquari che nel Sette-Ottocento visitarono la Sicilia, fu attratta e affascinata da una terra che "raccontava" una storia straordinaria attraverso la quale si intuiva "la chiave di tutto". Le radici stesse dell'identità culturale europea.


Tratto da:

  • Fabio Granata, Ulisse la rivista di bordo dell’Alitalia n°258, febbraio 2006

Centro Culturale e di Studi Storici "Brigantino- il Portale del Sud" - Napoli e Palermo

admin@ilportaledelsud.org ®copyright 2006: tutti i diritti riservati. Webmaster: Brigantino.

Sito derattizzato e debossizzato