Il centro antico si staglia sulla parte moderna della città, adagiata sulle rive del fiume Busento. Qui fu sepolto il re visigoto Alarico, insieme con il bottino del sacco di Roma, sotto il corso del fiume. Città di miti affascinanti e pieni di mistero, quindi, le cui origini si fondono nell’epopea della Magna Grecia, che ha lasciato belle vestigia lungo la non lontana costa. Nel Medioevo, Cosenza fu valorizzata dai Normanni, e quindi entrò nel Regno di Sicilia e poi di Napoli, di cui condivise le sorti fino al 1861. Qui, nel XVI secolo, nacque la celebre Accademia Cosentina del Parrasio.
Vicino alla confluenza del Crati e del Busento si trova la piazza dove sorge San Domenico, anticamente chiesa di un monastero benedettino. La chiesa ha ancora la sua orgogliosa facciata gotica, su cui si apre la bella pora scolpita nel 1614, ma l’interno è di impianto settecentesco.
|
Cosenza, Palazzo Arnone |
Al di là del Busento, sulle pendici del colle Pancrazio si trova Cosenza vecchia, attraversata dal tortuoso corso Telesio, arteria che fino all'800 si chiamava Strada dei Mercanti e degli Orefici.
|
Biblioteca Nazionale Universitaria
Cosenza - Area Museale |
Fondato nel XII secolo, il Duomo fu rimaneggiato in varie epoche, ma è stato riportato alle forme originarie nel 1950. La facciata è divisa da tre portali gotici, l'interno conserva sarcofagi romani e il mausoleo di Isabella d'Aragona, qui sepolta nel 1271. Sullo slargo di piazza XV Marzo si trova il Museo Civico Archeologico, che conserva una collezione di reperti archeologici d'epoca soprattutto preistorica.
|
Veduta dall'alto di Cosenza Vecchia |
Nel centro storico si trova pure la chiesa di San Francesco, un tempo parte di un monastero di frati minori fondato nel XIII secolo. Nell'interno della chiesa si conservano strutture gotiche del coro originale e un crocifisso del '400. Domina Cosenza Vecchia la mole del castello, che in origine era una fortezza araba. Rimodernato dai normanni, sotto Federico II, divenne angioino e poi, durante il regno dei Borbone, fu trasformato in carcere.
|
Cosenza, monumento a Bernardino Telesio
in piazza XV Marzo. Sullo sfondo, l'Accademia Cosentina
ex Telesiana. Archivio Ciro La Rosa |
La Galleria Nazionale
|
La sala 1 |
La
prestigiosa raccolta di dipinti, recentemente collocata in un
nuovo e suggestivo percorso espositivo, costituita da opere di
Mattia Preti, il più grande pittore della regione e di Luca
Giordano, il più rinomato e importante pittore barocco
napoletano.
|
La sala 2 |
Accanto ad esse figurano, nella collezione cosentina, altre
testimonianze di grandi maestri, fra i quali Pacecco de Rosa,
Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, Sebastiano Conca, Corrado
Giaquinto e Francesco Cozza, 38 capolavori della Collezione
Banca Carime, opere donate in comodato d’uso da Banca Carime.
(Foto della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici della Calabria)
|
La sala 5 |
|