“[…] La luna, simbolo cosmico che ha
generato innumerevoli miti e ispirato poeti ed artisti, è anche
rappresentazione del femminile, delle maree, astro dei cambiamenti, del
mondo sommerso e profondo che si contrappone al razionale. Divinizzata e
celebrata nei riti di morte-rinascita per il processo che la vede crescere
fino a risplendere nella sua pienezza, per poi calare fino alla sua
scomparsa diventando metafora di un viaggio come scriveva Adonis nelle
Metamorfosi: “…Il visibile viaggia nell'invisibile. Il senso viaggia nelle
immagini”. Proponimento dell’arte è quello di porre enigmi, di renderli
visibili senza per questo proporne una soluzione. La luna è un
approfondimento dell'elemento femminile che non si realizza soltanto nella
bellezza e nella maternità, ma nella presa di coscienza, accoglie domande e
prende lo sguardo dello spettatore. La luna errante è il soggetto primario
per Maria Conserva che trae dai grandi artisti contemporanei la sua
ispirazione. Colpisce la sintesi delle figure; il fascino dell'immobilità, e
la dimensione di calma e tranquillità interiore. E poi i colori audaci e
contrastanti, la sfumatura inquieta e l’aspetto visionario sino alla
materializzazione del sogno che abbandona la ricerca estetica per porsi al
servizio delle emozioni. Le luna è il mistero che diventa immagine,
l’artista si spinge oltre l'epidermide "delle cose", interpretando il
principio della mutevolezza della Luna attraverso un "racconto" ricco di
significati intrinseci, poetici dove sono evidenti la sua grande abilità
pittorica. Una scenografia dell’anima, insomma, in cui ci si riconosce al
punto da condurci ad aprire la porta dell’anima sino a divenire personaggi
di quel mondo surreale dove la dimensione del tempo si ferma rimandandoci a
quel senso di incompiutezza propria dell’animo umano”.
Tratto dalla presentazione della
personale
“Lune Erranti”,
6-12 dicembre 2009 c/o Officine Cantelmo Lecce a cura del "Il Grifone Arte
Contemporanea" e dell'Associazione "Le Ali di Pandora". |