Note sull'artista
Nato a
Gaeta nel 1680, dopo un lungo alunnato
trascorso a Napoli presso
Francesco Solimena, si trasferì nel 1707 a Roma, dove intraprende una
brillante carriera, caratterizzata da due lunghe presidenze all’Accademia di
San Luca e dalla titolarità di una "Accademia di Nudo" frequentata da
numerosi allievi. Nel 1714, entrato a far parte della Congregazione dei
Virtuosi del Pantheon, riceve a Roma il suo primo incarico ufficiale, una
Madonna del Rosario per la basilica di Clemente, dove in seguito realizza la
tela raffigurante San Domenico che fa resuscitare un muratore e nel 1718 uno
degli affreschi della navata. I primi due anni romani sono densi di
commissioni: caratterizza una notevole varietà di soggetti e di formati,
dove l'equilibrio di ispirazione marattesca, presente soprattutto nelle
opere ufficiali, si alterna al brio rococò dei dipinti destinati alla
committenza privata.
Nel 1722 ha
inizio l'attività per la corte di Torino, dove collabora spesso su richiesta
dell'architetto Filippo Juvarra che sarà suo intermediario anche con la
corte spagnola. Numerose sono anche le opere commissionategli dalle
principali corti europee. Nel 1724 affresca la volta della chiesa di Santa
Cecilia in Trastevere con la glorificazione della santa. Insignito nel 1729
dal cardinale Ottoboni, suo potente protettore della prestigiosa "croce di
cavaliere dello Speron d’oro”, vive l'apice della carriera romana tra il
quarto e quinto decennio, al volgere del quale il successo tende ad
appannarsi in seguito all'indirizzo classicista impresso dalla committenza
di Benedetto XIV.
Tra il 1751 e il
1752 si trasferisce a Napoli, chiamatovi da Vanvitelli. Qui realizza
importanti commissioni, come i distrutti affreschi della chiesa di Santa
Chiara, il San Francesco Borgia che adora il Santissimo Sacramento nella
chiesa del Gesù Nuovo e i perduti dipinti per la cappella Palatina di
Caserta.
Tornato a Gaeta,
città per la quale aveva eseguito numerose opere nel corso di sua sua
carriera, vi si spegne nel 1764.
Tratto dalle biografie degli artisti di Marina Minozzi per l’opera “La Collezione d’Arte del Sanpaolo Banco di Napoli” a cura di Anna Coliva. |