la collezione d'arte: Sebastiano Conca

Miracolo di san Francesco Saverio, 1730 ca., olio su tela cm 59 x 44. Napoli, museo Pignatelli.

 

Note sull'artista

Nato a Gaeta nel 1680, dopo un lungo alunnato trascorso a Napoli presso Francesco Solimena, si trasferì nel 1707 a Roma, dove intraprende una brillante carriera, caratterizzata da due lunghe presidenze all’Accademia di San Luca e dalla titolarità di una "Accademia di Nudo" frequentata da numerosi allievi. Nel 1714, entrato a far parte della Congregazione dei Virtuosi del Pantheon, riceve a Roma il suo primo incarico ufficiale, una Madonna del Rosario per la basilica di Clemente, dove in seguito realizza la tela raffigurante San Domenico che fa resuscitare un muratore e nel 1718 uno degli affreschi della navata. I primi due anni romani sono densi di commissioni: caratterizza una notevole varietà di soggetti e di formati, dove l'equilibrio di ispirazione marattesca, presente soprattutto nelle opere ufficiali, si alterna al brio rococò dei dipinti destinati alla committenza privata.

Nel 1722 ha inizio l'attività per la corte di Torino, dove collabora spesso su richiesta dell'architetto Filippo Juvarra che sarà suo intermediario anche con la corte spagnola. Numerose sono anche le opere commissionategli dalle principali corti europee. Nel 1724 affresca la volta della chiesa di Santa Cecilia in Trastevere con la glorificazione della santa. Insignito nel 1729 dal cardinale Ottoboni, suo potente protettore della prestigiosa "croce di cavaliere dello Speron d’oro”, vive l'apice della carriera romana tra il quarto e quinto decennio, al volgere del quale il successo tende ad appannarsi in seguito all'indirizzo classicista impresso dalla committenza di Benedetto XIV.

Tra il 1751 e il 1752 si trasferisce a Napoli, chiamatovi da Vanvitelli. Qui realizza importanti commissioni, come i distrutti affreschi della chiesa di Santa Chiara, il San Francesco Borgia che adora il Santissimo Sacramento nella chiesa del Gesù Nuovo e i perduti dipinti per la cappella Palatina di Caserta.

Tornato a Gaeta, città per la quale aveva eseguito numerose opere nel corso di sua sua carriera, vi si spegne nel 1764.


Tratto dalle biografie degli artisti di Marina Minozzi per l’opera “La Collezione d’Arte del Sanpaolo Banco di Napoli” a cura di Anna Coliva.

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