Pensiero Meridiano

 

Federalismo fiscale, il mio no in nome della Costituzione

La dichiarazione di voto di Furio Colombo alla Camera dei deputati.

Signor Presidente, mi congratulo con il governo e in particolare con i ministri secessionisti della Lega Nord per il loro successo: fanno votare questa Camera per un federalismo fiscale che non è federalismo perché sconnette l'Italia e riconnette parti disuguali. Non ha niente di fiscale perché non comprende e non indica numeri, una cifra o un riferimento alla realtà e alla verità economica.

Mi congratulo perché, mentre in ogni democrazia del mondo i vostri colleghi di governo e i nostri colleghi di Parlamento stanno lavorando giorno e notte per rendere meno aspra la crisi, meno fatale la recessione, meno duro il destino di chi sta perdendo il lavoro o sta perdendo l'impresa, voi ci avete tenuto qui inchiodati a preparare la vostra campagna elettorale che ha a che fare solo con le vostre ossessioni.

Per cominciare avete invitato gli immigrati legali islamici ad "andare a pisciare nelle loro moschee". Poi abbiamo discusso le impronte digitali ai bambini Rom, le classi separate in regime di apartheid. Ci avete imposto un'emergenza che richiedeva forza armate nelle strade. Avete, da statisti, studiato e proposto il reato di clandestinità, i medici spioni e il permesso di soggiorno a punti.

Quando questo magnamino giro di revisione della civiltà italiana è stato compiuto attraendo sul nostro Paese sarcasmo, diffidenza, satira, condanna, siete arrivati forti e determinati con la legge sul federalismo fiscale.

È affidata al vostro buon cuore, che ho appena illustrato, perché è una legge delega. Come in quel gioco televisivo, ci avete mostrato e fatto discutere solo delle scatole. Ma, a differenza del gioco televisivo, non le avete aperte.

Personalmente sento il dovere morale di dire NO. Non riesco a liberarmi dal sapere ciò che la Lega ha fatto da Gentillini a Borghezio, da Calderoli a Bossi. E ciò che sta per fare frantumando questo Paese, sentimenti, leggi, paura, malanimo e ronde.

No, io voglio dichiarare che la mia Italia è quella della Costituzione intatta da cui traggo un pensiero di speranza in questo momento.

Furio Colombo

24 marzo 2009

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