la collezione d'arte: Eddy Celentano

 

Note sull'artista

Eddy Celentano dimostra nelle sue opere un vivo interesse per la rappresentazione d'immagini che sono legate strettamente alla sua osservazione di cose e persone. Un rapporto da cui non prescinde la componente di un giudizio di scelta. La constatazione di cogliere, in quella particolare scena ripresa, trasferita sulla tavola, in un procedimento pittorico a volte di forte sapore naif, gli aspetti sensitivi ed emozionali di forte presa espressiva.

Da quest'osservazione sul vivere quotidiano si vedano le opere "Un gatto sul davanzale" o "Balcone sulla strada" si evidenzia, al di la della stessa sintassi morfologica, la volontą di una registrazione immediata di quella scena che ha colpito l'autore. Appunti immediati, la cui ingenuitą compositiva diventa rappresentazione di un'attenzione, non tanto di resa oggettiva del rappresentato, quanto piuttosto di svisceramento di una sensazione che l'autore vuole trasmettere.

Le opere di Celentano sono taccuino da viaggio per una espressivitą posta a documentare, di volta in volta, eventi che colpiscono l'immaginario dell'autore in un procedimento di assorbimento del visto che, elaborato, diviene forma e composizione per una stesura rappresentativa, essenzialmente di racconto. Le vicende riportate dall'autore, sia esse di presa diretta, ritratti o scene con figure umane, (la tavola "La Rossa") e sia di rielaborazione mentale, si veda l'opera "II nostro futuro" dove la rappresentazione antropomorfa č risolta in chiave simbolica, divengono occasioni per evidenziare un mondo colorato, che rimanda ai primordi della necessitą di comunicare del genere umano.

A testimonianza di una simile volontą espressiva sono le tavole "Maschere Tailandesi", "Maschere in movimento" dove maggiormente si avverte, sia per la colorazione adoperata (colori puri di forte carica emotiva) e sia per il segno marcato, posto a sagomare le maschere, il concetto di una comunicazione semplice, ma efficace, nella resa di un'espressivitą atavica, che trova la sua motivazione nei primordi dell'arte aborigena.

Ciro Ruju


Tratto dalla nota critica della mostra "Scene", Spazio espositivo per l'arte contemporanea "Cavallerizza a Chiaja artstudio" Napoli, 8-21 maggio 2008.

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