Ci vuole coraggio, ma
anche una gran dose di sfacciataggine considerare
“tecnico” il governo cui le camere hanno dato la
fiducia in questi giorni.
Se c’è un governo
politico, nel significato pieno del termine, è quello
del Prof. Monti.
Innanzitutto la
maggioranza bulgara con la quale il governo è stato
eletto la dice lunga sulla sua “neutralità”. E’ chiaro
allora che sia in termini di programma che in termini di
compagine il governo appena in carica ha assicurato
eccome i poteri forti o deboli che siano del paese e del
FMI/UE/BCE orchestrati e diretti dall’ex Governatore di
Bankitalia oggi alla BCE Mario Draghi.
Ma andiamo con
ordine.
Le lacrime e sangue
sono le caratteristiche prime dei cd professori. Da
qualsiasi angolo ci si ponga il programma descritto dal
neo Presidente del Consiglio non lascia adito a dubbi né
ad interpretazioni diverse: la crisi graverà
sostanzialmente sulle masse popolari. E allora
ripristino dell’Ici sulla prima casa, nuova riforma
delle pensioni (dal 1992 non si contano più), vendita
degli ultimi cd “gioielli di famiglia” come Eni, Enel,
Poste ect. ulteriore “riforma delle istituzioni del
mercato del lavoro” cioè introduzione della “linea
Marchionne” e quindi spostamento della contrattazione
collettiva tra imprese e prestatori d’opera nei luoghi
di lavoro con soppressione del contratto nazionale.
Singolare e
pericoloso il capitolo sulla possibile riduzione nel
tempo delle imposte sul lavoro e sulle attività
produttive, le quali dovrebbero essere finanziate
dall’aumento di quelle sui consumi (l’Iva). Come dire
quello che ti concedo con la mano destra me lo riprendo
con la mano sinistra, con la particolarità tutta
liberista che l’aumento delle imposte indirette (l’Iva)
graverà in modo indiscriminato su tutti e quindi sulla
maggioranza della popolazione, che è costituita da
pensionati e redditi fissi, ma anche disoccupati e
povera gente. Infatti rispetto a quest’ultimi
allorquando sarà deciso l’innalzamento dell’aliquota
dell’Iva – già portata al 21% dal Governo del sultano –
i prezzi per esempio dei generi di prima necessità, ma
anche l’acqua, il gas, l’energia elettrica, aumenteranno
per tutti e quindi anche nei confronti di chi non lavora
o è al di sotto delle cd soglie di povertà.
Per produrre il
“risanamento” il prof. Monti si è avvalso di figure
legate a doppio filo con i poteri forti come le
principali banche (Unicredit, Banca Intesa, Mediobanca),
la Confindustria, il Vaticano, i vertici militari e la
Nato.
Il Vaticano si è
imposto assumendo a pieno titolo settori vitali della
governo. L’”Onu di Trastevere” come viene spesso
definita la Comunità di Sant’Egidio ha ottenuto
attraverso il suo fondatore Prof. Andrea Riccardi il
Ministero della Cooperazione Internazionale. Il neo
ministro è considerato “lo storico ufficiale” del
Vaticano, insegna Storia Contemporanea all’Università di
Roma Tre e molti dei suoi “discepoli” di Sant’Egidio
sono disseminati in diverse università italiane, secondo
l’uso del sistema baronale.
Per alcuni giorni la
stampa sosteneva che il ministero della pubblica
istruzione fosse appannaggio del Prof. Lorenzo Ornaghi,
rettore dell’Università Cattolica di Milano, uomo
vicinissimo al card. Ruini, membro del C.d.A. del
quotidiano Avvenire nonché direttore della rivista “Vita
e pensiero”. Una tale nomina sarebbe stata stridente con
il dicastero dell’istruzione dello Stato italiano,
specialmente poi se si considerano i rapporti tra
istruzione pubblica statale e “paritaria”. Il buon
senso, ma soprattutto la considerazione che alla fine la
compagine Monti è sostanzialmente “democristiana” ha
suggerito di nominare il più laico Ing. Prof. Francesco
Profumo, mentre il prof. Ornaghi è andato ai Beni
Culturali (!!!!).
Un altro bocconiano
d’Ocg è Corrado Passera, di famiglia cattolica con
solido legame con il presidente della Cei, cardinal
Angelo Bagnasco e con il suo vice mons. Mariano
Crociata. Di questo legame si ricorda la decisione
assunta da Banca Intesa nel 2009 di finanziare il
prestito per le famiglie indigenti voluto dalla Cei.
Ben altro governo
forse questo paese avrebbe dovuto avere. Qualcuno a
giusta ragione potrà dire, ma di fronte ad un malato
grave i medici devono innanzitutto intervenire per
salvargli la vita, rinviando a tempi migliori le cure
ricostituenti. Ciò è vero, ma è altrettanto vero che le
malattie del paziente sono conosciutissime, alcune sono
anche croniche, motivo per cui era possibile, finanche
dovuto, intervenire con terapie intensive, non
disdegnando quelle per la ricostruzione degli organi
sull’orlo della necrosi. Una per tutte porre mano al
recupero del territorio, cosa che invece è stato del
tutto abbandonato, anzi nel momento in cui è stata
ribadita la costruzione della Tav Settimo torinese –
Lione, appare ancor di più peggiorato.
Infine va aggiunto
che “il caimano” non è che sia stato allontanato come
dire a furor di popolo. Questo anno come dire “sabatico”
potrebbe rinvigorire e per molti versi far dimenticare
alla distratta “società civile” le distruzioni prodotte
dal “sultano”. Di qui alle prossime elezioni sarà una
lunga campagna elettorale tutta protesa a recuperare sul
piano dell’immagine con qualche colpo a favore dei
redditi alti come l’ostruzionismo alla patrimoniale. Per
il resto poi il mercato dei deputati e dei senatori è
sempre aperto e non è difficile rinfoltire la scuderia
di ronzini pronti a vivere “una giornata da leone”.
Testo
trasmesso
dall'autore il 22/11/2011