È Capri
Omero la immortalò nell’Odissea, in cui Capri indossa le vesti della mitica
Sirena incantatrice dal meraviglioso ed arcano canto. Tale appare ancora oggi Capri allo sguardo del viaggiatore che si inerpica sulla sommità dei Camaldoli, la collina da cui Napoli ed il suo Golfo integrano un’unica scena di immortale bellezza.
Capri dista da Punta Campanella appena tre miglia, eppure per la profondità delle sue acque si erge come uno scoglio perso nell’azzurro cobalto del suo mare. Il profumo dei fiori, il vivace ma composto contrasto dei colori, le reminiscenze di un passato che si perde nel mito, la
Canzone del Mare che trasforma in melodia anche il silenzio, sono solo alcune degli ingredienti della favola che vi presentiamo.
Il suo fascino naturale ne hanno fatto la meta turistica per eccellenza, forse la più rinomata e certamente la più ambita da tanti turisti italiani e stranieri.
Capri è un mondo a sé da sempre. Chi ci arriva, avverte
di trovarsi di colpo di fronte al capolavoro della natura, uno spettacolo di concorde allegria che trionfa nell’anima, nel cuore e nella mente.
Marina Grande, sullo sfondo Punta
Campanella (Fotografia di Roberto Massimelli)
È l’isola mediterranea celebrata ed esaltata nelle liriche più famose. Quanti film, quanti quadri, quante poesie vedono Capri come protagonista? Innumerevoli, come gli attori, gli scrittori, i poeti, gli uomini di cultura e le personalità che l’hanno in vario modo immortalata e ce hanno deciso di viverci e soggiornarvi.
Il nome
Delle molte versioni sull'origine del nome - Caprea per Strabone, per indicare l'aspra conformazione del suo suolo, o Capraim da un'espressione semitica significante «due villaggi» - Capreae sembra essere quella più convincente, perché si rifà, come ci tramanda Varrone, alla presenza nell’isola dei cinghiali (Càprios in greco).
Gli itinerari
I primi residenti illustri di Capri furono due imperatori, Augusto e Tiberio. La storia moderna di Capri inizia con i viaggiatori del Gran Tour, e si sviluppa nell’800, quando il tedesco Köpisch “scoprì” la piscina di Tiberio, la Grotta azzurra, che i Capresi ben conoscevano. Da allora Capri divenne la meta prediletta di stranieri intellettuali ed eccentrici, che inventarono uno stile di vita a un tempo rustico e raffinato, che ancor’oggi sopravvive nonostante l’avvento del turimo di massa. E per ritrovare fascino e atmosfere, basta camminare un po’…
L’isola ha due comuni, Capri e Anacapri e due pittoreschi villaggi, Marina Grande, dove c’è il porto, e Marina Piccola.
Marina Grande
È il porto turistico, nonché quello di arrivo e partenza per Napoli e le località del golfo.
L’abitato è al centro di un’insenatura che a ovest termina con una spiaggia. Oltre vi sono i resti del Palazzo a Mare e dei Bagni di Tiberio. Da Marina Grande si salpa per le escursioni alla Grotta Azzurra e di lì parte la funicolare che in pochi minuti conduce a Capri.
Capri e la sua Piazzetta
La Piazzetta di Capri, nel centro del paese, è un salotto a cielo aperto, affollato giorno e notte. Qui parte ogni itinerario; qui ci si siede ad un caffé, una dolce sosta dall’intenso via vai di gente. La piazzetta è dominata dalla cupola della chiesa di Santo Stefano, in stile barocco, edificata nel XVII secolo sulle rovine di una preesistente chiesa.
Dalla Piazzetta ci si addentra nelle viuzze del borgo medioevale, scoprendo poi la Certosa di San Giacomo, del 1371, che conserva pregevoli opere d'arte, quali il portale con bassorilievi e l’affresco trecentesco nella lunetta. Nel chiostro si tengono spettacoli, esposizioni d’arte e congressi.
Giungiamo così a via Tragara, che termina in una terrazza da cui si ammirano, vicinissimi, i Faraglioni.
Sull'altura di Santa Maria del Soccorso, non lungi da Capri ed in posizione panoramica verso la Penisola Sorrentina, ci sono le rovine di Villa Jovis, ovvero il Palazzo di Tiberio, che fu il ritiro, non solo leggendario, dell’imperatore. Gli scavi hanno identificato terme, appartamenti ed il “salto di Tiberio”, un bel vedere da cui sarebbero stati gettati in mare i suoi nemici. Non lontano si trovano le rovine di un'antica Torre del Faro. Tra Tragara e villa Jovis, appiattita sulle rocce, vi è la villa di Curzio Malaparte, costruita per lo scrittore verso il 1930 da Adalberto Libera, in stile razionalistico.
I Faraglioni
Si trovano di fronte al porto naturale di
Tragara, ove si possono ammirare i resti di antiche costruzioni romane.
I Faraglioni sono in tutto quattro. Il primo,
Stella, è alto m. 109; il secondo,
di Mezzo
(81 m) è attraversato da una galleria naturale; nel terzo faraglione,
Scapolo (104 m), vive la rara lucertola azzurra, specie protetta. Un quarto faraglione, isolato di fronte al porto di Tragara, è chiamato
Monacone.
Anacapri
Situata alle pendici del monte Solaro, si raggiunge da Capri con l’efficientissimo sevizio bus dell’Isola. Famosa è la passeggiata di San Michele, che termina in piccole terrazze, con lo splendore del panorama di Punta Campanella.
Lungo la strada, da non perdere, la chiesa di San Michele, villa Munthe, costruita sulle rovine di una preesistente villa romana, gli scavi della villa imperiale di Damecuta. La Torre di Damecuta, eretta nel Medioevo a difesa delle coste capresi, è un punto panoramico verso Ischia, Procida e il Golfo di Napoli.
All’inizio della passeggiata di San Michele vi è la seggiovia, che vi trasporterà in cima a monte Solaro, dove potrete godere una vista veramente unica al mondo. In località la Crocetta una stradina conduce al Santuario di Santa Maria a Cetrella. Un’altra bella strada conduce alla Grotta Azzurra.
Marina Piccola
Scendiamo per via Krupp, che prende il nome dall’industriale tedesco che la fece costruire, e che segue a picco sul mare la scogliera, offrendo vedute incomparabili. Ci congiungiamo così con la strada per Marina Piccola, dove gli esclusivi stabilimenti balneari della Canzone del Mare trovano spazio tra le rocce.
Non si può lasciare Capri senza visitare la famosa Grotta azzurra
La Grotta Azzurra deve il suo nome al riflesso di colore che il mare assume al suo interno per un magico gioco di rifrazione dei raggi solari che filtrano dall’esterno. È lunga sessanta metri e larga venticinque, e può essere visitata solo con piccole barche adibite allo scopo.
Le origini di Capri
Abitata fin dalla preistoria, i primi abitanti di cui si hanno notizie certe dell’isola furono i greci Teleboi (VIII secolo a.C.). Oggi, dell’antica acropoli greca restano solo tratti di mura.
Nel 29 a.C. vi sbarcò l’imperatore Augusto, al rientro dalle campagne orientali. Innamoratosi dell’isola la tolse a Napoli (scambiandola con Ischia). Tiberio, succedutogli nel 14 d.C., vi trascorse l'ultimo decennio della sua vita. La sua “piscina” era la Grotta Azzurra, collegata alla villa dell’imperatore da un camminamento interamente scavato nella viscere dell’isola. Da allora divenne ambita ed esclusiva località di soggiorno per l’intero patriziato del mondo romano, che vi realizzò delle splendide ville i cui resti destano ancor’oggi ammirazione.
Caduto l'Impero, Capri fu divenne appannaggio degli abati di Montecassino e poi del Ducato di Napoli, subendo frequenti scorrerie piratesche saracene. Sfuggita alle mire dei Longobardi, entrò a far parte insieme a Napoli nel 1139 del Regno di Sicilia e, dagli Angioini in poi, del Regno di Napoli. Con l’avvento dei Borbone (1735), Capri rinverdì gli antichi fasti, anche grazie all’opera svolta dai re Carlo e Ferdinando, che posero fine alle incursioni dei pirati turchi di Khair ad-Din (Barbarossa) e Dragut. Si prefigurarono così le fortune che la propongono tra le mete d'obbligo del turismo mondiale.
Cenni geografici
Capri ha una struttura geologica prevalentemente calcarea, con presenza di tufi e pozzolane. Le coste, alte e rocciose, ospitano un gran numero di grotte, tra le quali la celeberrima Grotta Azzurra, e sono contornate da scogli e rocce, tra i quali i Faraglioni. L’isola ha una superficie di circa 12 Kmq di lunghezza ed una larghezza di 3 Km. Il suo paesaggio è reso ancor più affascinante dalla presenza di strapiombi, terrazze panoramiche su un mare blu intenso e coste scoscese scavate di grotte.
Capri si raggiunge da Napoli. Dopo il casello di Napoli, (non prendere la tangenziale) proseguire fino all’uscita Napoli-Porto e seguire le indicazioni per il porto. Frequenti partenze da Molo Beverello (nave o scafo veloce).
Testo ed immagini a cura del cap. Salvatore Vacca,
che ringraziamo
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Medaglia del 1808 in bronzo Ø 61 mm coniata a
Napoli per la presa di Capri e la liberazione dell’isola dal
dominio inglese (opus: Louis Jaley).
Collezione di Rauso. Clicca sull'immagine per ingrandire. |
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