25 Aprile. La storia non si cancella
di Andrea
Camilleri
Un senatore,
persona assai vicina al presidente Berlusconi, poco prima del voto, ha
dichiarato che si sarebbe adoperato perché, nei libri di storia, almeno in
quelli a uso scolastico, il «mito» del 25 aprile, cioè della Liberazione,
venisse opportunamente ridimensionato. Non è il primo e, certamente, non
sarà l’ultimo a manifestare questo proposito. Che equivale, esattamente, a
voler ridimensionare il Risorgimento. Il Risorgimento non è un mito, ma un
fatto, come lo sono la Resistenza e la Liberazione.
Gli eventi
storici che portarono alla Resistenza sono così semplici da essere
assolutamente incontrovertibili, non possono essere né revisionati (la
Storia non è un’automobile alla quale rilasciare tagliandi di validità a
scadenze stabilite) né ridimensionati. Dopo l’ignominiosa fuga del re e di
Badoglio da Roma, gli italiani e le forze armate italiane furono abbandonate
a se stesse e il nostro paese venne militarmente occupato dai soldati di
Hitler. Allora furono in molti a ribellarsi a questa occupazione diventando
partigiani, combattenti per liberare la Patria dallo straniero. Si trovarono
fianco a fianco comunisti, socialisti, cattolici, liberali, uomini del
partito d’azione, ufficiali dell’esercito, graduati, soldati, senza partito,
reduci dai vari fronti. Fu un movimento del tutto spontaneo e popolare.
Solo dopo, solo
quando il fantoccio Mussolini creò la Repubblica di Salò, la guerra di
Liberazione divenne anche lotta contro i repubblichini che avevano così
entusiasticamente affiancato i nazisti, autori d'innumerevoli stragi contro
la popolazione inerme. Non si trattò di una guerra civile, come affermano
alcuni storici, e se lo fu in parte questo avvenne come conseguenza
dell’intervento dei fascisti.
I partigiani
hanno segnato una pagina gloriosa della nostra storia. Hanno permesso che
l’Italia si riscattasse dalle colpe del fascismo, prime tra tutte le leggi
razziali, e riacquistasse la sua dignità di nazione. Hanno fatto sì che
nascesse uno Stato democratico, hanno fatto sì che si potesse scrivere una
Costituzione alla stesura della quale hanno contribuito tutti i
rappresentanti delle diverse volontà popolari. Hanno fatto rinascere
l’Italia. Che c’è da revisionare?
Testo scritto per la rivista «Il Salvagente», tratto da
http://www.unita.it l’Unità, 24/04/2008 |