Vi è un posto al mondo dove l’arte delle ceramiche e delle terrecotte, risalente alle età più remote della storia dell’uomo, tramandata nei secoli generazione dopo generazione, ha prodotto il suo capolavoro: Caltagirone, dolcemente adagiata tra i monti Erei e gli Iblei, in terra di Sicilia.
Caltagirone, infatti, è luogo di produzione di ceramica fin dalla preistoria, come dimostrato dai ritrovamenti in tutto il circondario, e suoi artigiani erano famosi in tutto il mondo antico. Ma Caltagirone è essa stessa “città di ceramica”, come porta impresso nel suo nome arabo,
Cal'at Ghiran. La città ha infatti molti splendidi ornamenti in ceramica, quali quelli del
Ponte San Francesco, del
Giardino della Villa, realizzato verso il 1850 da Giovanni Battista Basile, e l’incantevole
scalinata di Santa Maria del Monte, 142 scalini ornati da ceramiche, costruita nel 1608 per collegare la
Matrice
al Palazzo Senatorio. In occasione della festa di San Giacomo, la scala viene illuminata da centinaia di lampade.
Da non perdere, quindi, è la visita al
Museo della Ceramica, posto nel Giardino della Villa all’altezza del
Belvedere del Teatrino. Il museo conserva terrecotte dell'Età del bronzo, sarcofagi, vasi finemente dipinti del periodo greco e romano, ceramiche di stile arabo e siciliano.
In cima alla scalinata di Santa Maria del Monte, si arriva alla antica
Matrice della città, Santa Maria del Monte, che risale al 1550 circa. Alla base della scalinata troviamo invece l'antico Piano della Loggia, oggi chiamato piazza Municipio, su cui si affacciano il municipio e il
Palazzo Senatorio che oggi ospita il teatro e la
Galleria Sturzo. Notevole è quindi il Duomo di San Giuliano. L’attuale facciata è del 1910, il campanile nel 1953, ma all’interno conserva un crocefisso ligneo del Cinquecento.
|
Il duomo
|
Scendendo in direzione del
ponte San Francesco, troviamo la chiesa di Sant'Agata ed il complesso settecentesco dell'ex carcere borbonico, che oggi ospita il
Museo Civico.
Infine, dopo il ponte ornato di ceramiche, si arriva alla chiesa di San Francesco d'Assisi, del ‘200, e che fu ricostruita in stile barocco a seguito della distruzione provocata dal terremoto del 1693.
Testo ed immagini
inviateci dal sig.
Massimo De Benedictis, che ringraziamo |