Conflitti
Editoriale de Il Portale del Sud
Dopo mesi e mesi di un’arrogante e asfissiante campagna elettorale condotta
dal centrodestra o ancor meglio dalla triade Berlusconi-Bossi-Tremonti, dopo
mesi e mesi di offese agli elettori (sono stati chiamati “coglioni”,
“indegni”,”cretini”), dopo mesi di terrorismo mediatico che ha
tirato in ballo “il pericolo rosso”, la ”dissoluzione della famiglia”, lo
svuotamento delle “tasche degli italiani” finalmente possiamo tirare le fila
di questa estenuante battaglia svoltasi in tre manches. Dopo il
risultato di misura alle politiche e l’allungo alle amministrative,
finalmente è arrivata “la spallata finale”! Del centro sinistra.
Finalmente possiamo dire con certezza che la Casa delle libertà del suddetto
trio con il Referendum del 25-26 giugno ha perso definitivamente le
elezioni. Il voto dei cittadini questa volta veramente “liberamente”
espresso, cioè non sotto il ricatto di un posto di lavoro (precario) o di un
avanzamento di carriera o di un appalto o di una scomunica, e con
maggioranza qualificante anche se non necessaria (53,2%) ha espresso un
giudizio fattuale sul centrodestra e sulle sue riforme. Il forzaleghismo
(ispirato da Bossi, organizzato politicamente da Berlusconi e teorizzato
dalla finanza "creativa" di Tremonti) è, speriamo, giunto al tramonto. Tutta
l’Italia (il 70% dei siciliani ed il 74,8% del sud, solo per fare un esempio
e la maggior parte del nord) ha detto NO alla riforma voluta dal
forzaleghismo. Anche nella roccaforte siciliana della CdL. Le uniche sacche
di “resistenza” sono rimaste nella profonda provincia del lombardo-veneto
(chissà se il 26 giugno diventerà per loro la data della disfatta?).
Soprattutto i cittadini meridionali hanno dato una grande prova di maturità
non ascoltando le sirene separatiste ed indipendentiste che tentano di
ammaliare con il loro canto, rauco in verità, per l'umidità e la nebbia le
popolazioni meridionali promettendo loro libertà (di sfascio).
Dopo i cinque disastrosi anni di governo di centrodestra - che ha fatto a
pezzi la Costituzione riunendosi in pochi intimi in una baita di Lorenzago,
ha fatto a pezzi il codice penale depenalizzando reati che altrove sono
puniti con anni di carcere, ha calpestato la logica e il buonsenso
riformando in peggio scuola, università, magistratura, legge elettorale e
non riformando ciò che invece andava riformato come la pubblica
amministrazione, il fisco, la procedura penale, ha consentito ai furbetti
del quartierino di turno di arricchirsi, ha consentito crac finanziari che
hanno rovinato migliaia di cittadini - gli Italiani hanno voluto dire NO.
Ci
auguriamo solo che gli elettori meridionali continuino ad usare oculatamente
il proprio voto e ad eleggere politici che siano anzitutto onesti (perché
mai i condannati e gli imputati in attesa di giudizio non possano fare i
vigili urbani, mentre possono tranquillamente fare i parlamentari e i
ministri?) e magari noiosi, meno istrioni e canterini ma possibilmente
esperti delle cose che fanno.
La
rinascita del sud passa proprio attraverso il nostro voto. Un voto che deve
essere serio e non di opportunità, che dimostri che il paese è disposto ai
sacrifici, ma a patto che siano di tutti, in proporzione, e non solo dei più
deboli e che desidera in primo luogo minore invadenza dei partiti politici e
dei loro “padroncini” nella società, nella RAI, nelle Asl, nei concorsi,
nella scuola, nelle università, nella giustizia. Un paese per finire che ha
detto chiaramente che non ha bisogno di “ducetti” pleniopotenziari né di
federalismo fiscale. Uno per tutti valga l’esempio delle esattorie siciliane
in appalto per anni ai fratelli Salvo, cioè alla mafia.
L’impegno di “Brigantino-il Portale del Sud” non finisce qui: il fallimento
della “devolution” e del “premierato forte” speriamo servano da lezione ai
siti ed alle associazioni, politiche e non, autodefinitesi in questi anni
“meridionalistiche”, e che invece hanno solo praticato un simil-leghismo da
ghetto, avulso dalla realtà e ancor più dalle reali esigenze della gente.
Nel nostro piccolo, e sia pure da semplici appassionati, abbiamo preferito
ai proclami “indipendentistici” ed alle astratte nostalgie, la
partecipazione e la presa di coscienza dei doveri dei cittadini del Sud.
Crediamo che il Sud possa crescere solo con il solidarismo, e che
l’individualismo delle destre produca da noi solo danni, in quanto accentua
i mali (ahimé) atavici del clientelismo e dell’antistato. Chi ha creduto nel
cambiamento, si aspetta dal nuovo governo una soluzione definitiva a quello
che è all’antitesi della solidarietà: il conflitto d’interessi.
Desideriamo una legge che impedisca a chicchessia di impadronirsi di nuovo
del potere solo per farsi leggi ad personam e per moltiplicare a
dismisura i propri introiti. Ci batteremo per questo.
Fara Misuraca
Alfonso Grasso
Gli editoriali del sito sono scritti congiuntamente da Fara
Misuraca ed Alfonso Grasso
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