la collezione d'arte: Stefano Borriello

 

Note sull'artista

Il percorso artistico di Stefano Borriello muove dalla lezione di Augusto Perez ed Emilio Greco, passa attraverso l’esperienza delle avanguardie napoletane, dal Gruppo 58 a Geometria e Ricerca, per approdare infine all’analisi della percezione. L’artista traduce l’immagine percepita in elaborazione digitale, che viene successivamente destrutturata da progressivi interventi di accumulo o sottrazione di materiali cromatici (pittura, collage, assemblaggi).

Ne risultano calibrate composizioni astratte, in cui l’intervento manuale appare come la prosecuzione di un’elaborazione digitale soggiacente. I segni grafici o pittorici giungono alla percezione per vie misteriose ed attivano sepolti codici di riconoscimento, meccanismi di empatia che entrano in consonanza con il riguardante per i ritmi di volta in volta concitati o distesi, lineari o ondulatori. Oltre le addizioni e le sottrazioni di materia, che esprimono la ricerca di un potenziale equilibrio per uscire dal caos, s’intuisce uno sguardo in cerca del vero, di quel nocciolo esistenziale che sfugge alla percezione.

L’opera di Stefano Borriello sollecita il pubblico a scomporre gli strati sovrapposti per individuarne la distribuzione e le reciproche relazioni, finché l’opera avrà rivelato il suo percorso di formazione.

Marco di Mauro


Note biografiche

Stefano Borriello nasce a Torre del Greco (NA), dove attualmente risiede. Frequenta la locale Scuola d’Arte e si diploma all’Istituto d’Arte di Napoli nella sezione di decorazione pittorica. Gli anni seguenti sono decisivi per la sua formazione: frequenta dapprima l’Accademia di Belle Arti di Napoli nella sezione scultura, avendo come maestri Emilio Greco ed Augusto Perez, e poi la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Assume il titolo di docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole superiori e, in seguito, di Educazione Artistica nelle scuole medie. Allora abbandona l’università, ma continua a portare avanti le sue esperienze nel campo delle arti visive e ad intrattenere rapporti con le avanguardie napoletane (Gruppo 58, Geometria e Ricerca, etc...).

Risale al 1965 la sua prima mostra personale, con esposizione di opere grafiche, presso il circolo artistico “Domenico Morelli” di Torre del Greco. Nel 1968 tiene una personale di pittura a Cagliari, presso la galleria d’arte “La Navicella”. Nel 1975 espone opere in legno e laminati plastici al centro d’arte “Frate Sole” di Cava dei Tirreni. Nel 1976 è presente, insieme agli artisti più significativi delle avanguardie napoletane, alla mostra “Museo-laboratorio delle arti visive”, allestita a Napoli presso la Mostra d’Oltremare. Ancora a Napoli, nel 1978, realizza un’installazione sulle pareti del centro di ricerche per l’artigianato e il design “L’Ellisse”.

L’interesse per l’oggetto ed i suoi valori plastici, lo riporta alla grafica e ad una elaborazione rigorosa ed essenziale del segno. I risultati di questa ricerca sono presentati nel 1986 alla galleria d’arte “La Vela” di Torre del Greco, dove realizza l’ultima personale.

Attualmente, dopo un periodo di riflessione, la sua ricerca si è indirizzata verso l’analisi della percezione dell’immagine, la cui forma precostituita, geometricamente e cromaticamente definita sulla superficie dell’opera, viene gradatamente destrutturata e quasi totalmente cancellata da progressivi interventi di accumulo o sottrazione di materiali cromatici (pittura, collage, assemblaggi, immagini digitali).


Tratto dalla presentazione della mostra a cura di Roberto Sanchez "Minimalia", 22 novembre - 30 dicembre 2005, Museo Minimo, Fuorigrotta- Napoli.

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