la collezione d'arte: Amerigo Bartoli

Autoritratto


Casetta a Narni, 1945, olio su tela


Cacciata di casa, 1921, olio su tela

 

Note sull'artista

Amerigo Bartoli nasce a Terni il 24 dicembre 1890 da genitori marchigiani. Si trasferisce a Roma nel 1906, l'anno in cui entra all'Accademia di Belle Arti e dipinge un paesaggio di Civitanova che è un'anticipazione di quella che sarebbe stata la sua fisionomia pittorica, caratterizzata da un impegno naturalistico e scevra da legami precisi con questa o quella scuola italiana. Segue i corsi di Duilio Cambellotti e di G. Aristide Sartorio che si avvale della sua collaborazione per decorare ville e palazzi e alcune sale del Quirinale.

Nel 1913 concorre al Pensionato Artistico Nazionale affrontando il tema Un gruppo di donne guarda una adolescente nuda, presente nella mostra, ma la commissione assegna la pensione a Ferrazzi. Nel 1915 partecipa alla "Terza Esposizione Internazionale d'Arte della Secessione" e pubblica disegni su "L'Eroica". È l'inizio di un lungo rapporto con giornali e riviste ("Pasquino", "Cronache d'Attualità", "Il Fronte Interno", "La Giberna", "Il Primato Artistico Italiano", "Il Travaso delle Idee", "Index", "Corriere Italiano", "Galleria", "Guerin Meschino", "Terza Pagina", "La Lettura", "La Tribuna", "Il Selvaggio", "Gazzetta del Popolo", "L'Italiano", "Omnibus", "Primato", "Domenica", "Stampa Sera", "Cosmopolita", "Europeo", "Epoca", "Il Mondo", ecc.) attraverso i quali è possibile tracciare la "sua" storia d'Italia della prima metà del secolo appena trascorso. In parallelo, illustra libri di Giuseppe Zucca, Alceste Trionfi, G. C. Croce, Giuseppe Ungaretti, Ercole Patti, Bino Sanminiatelli, Antonio Baldini, Corrado Alvaro, Paul Verlaine, Vitaliano Brancati, Bruno Barilli, Francesco Guicciardini, Paolo Monelli, Marziale, Vincenzo Cardarelli. Nel 1921 è presente nuovamente, col dipinto Cacciata di casa, in mostra a Terni, al Concorso per il Pensionato Artistico Nazionale. Il pensionato non viene assegnato. È invitato, con tre opere, alla "Prima Biennale Romana". Nel 1922 condivide con Giorgio de Chirico lo studio romano di via degli Orti d'Alibert, alla Lungara. La coabitazione con il Grande Metafisico, in una strada documentata da un quadro di Filippo de Pisis, porta a interessanti sollecitazioni facilmente identificabili nelle opere di quest'anno, punto di passaggio dal ritorno al classicismo al momento romantico.

È tra gli artisti inclusi, con tre opere, ne "La Fiorentina Primaverile" che si tiene a Firenze al Parco di san Gallo. Da questo momento, la sua intensa attività è testimoniata da una serie di partecipazioni importanti ("Quadriennale di Torino", 1923-1947, "I Mostra Nazionale d'Arte Marinara", Roma 1926, XCIII Esposizione di Belle Arti della Società Amatori e Cultori di Belle Arti", Roma 1927, "Esposiciòn de Arte Francés, Italiano y del Libro Aleman", Madrid 1928, "Esposizione Internazionale d'Arte", Barcellona 1929, Biennale di Venezia, 1930-1947-1950-1952, "Quadriennale di Roma", 1931-1935-1939-1943-1955- 1959-1965, "I 14 della Gazzetta", Torino 1932, "L'Art Italien des XIX e XX Siécles", Parigi 1935, "Exhibition of Italian Contemporary Art", New York 1939, "Venticinque artisti del Secolo", Roma 1944, "Artisti Italiani Contemporanei", Mosca 1953, Monaco di Baviera 1957, "Arte moderna in Italia 1915-1935", Firenze 1967), di mostre personali, di commissioni ("Monumento nazionale al Marinaio italiano", Brindisi 1932), di premi. Muore a Roma il 20 dicembre 1971.


Tratto dalla presentazione della mostra "Amerigo Bartoli e l'Umbria", 27 giugno - 25 ottobre 2008, Terni, Palazzo Montani Leoni.

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