Note sull'artista
Amerigo Bartoli nasce a Terni il 24
dicembre 1890 da genitori marchigiani. Si trasferisce a Roma nel 1906,
l'anno in cui entra all'Accademia di Belle Arti e dipinge un paesaggio di
Civitanova che è un'anticipazione di quella che sarebbe stata la sua
fisionomia pittorica, caratterizzata da un impegno naturalistico e scevra da
legami precisi con questa o quella scuola italiana. Segue i corsi di Duilio
Cambellotti e di G. Aristide Sartorio che si avvale della sua collaborazione
per decorare ville e palazzi e alcune sale del Quirinale.
Nel 1913 concorre al Pensionato Artistico
Nazionale affrontando il tema Un gruppo di donne guarda una adolescente
nuda, presente nella mostra, ma la commissione assegna la pensione a
Ferrazzi. Nel 1915 partecipa alla "Terza Esposizione Internazionale d'Arte
della Secessione" e pubblica disegni su "L'Eroica". È l'inizio di un lungo
rapporto con giornali e riviste ("Pasquino", "Cronache d'Attualità", "Il
Fronte Interno", "La Giberna", "Il Primato Artistico Italiano", "Il Travaso
delle Idee", "Index", "Corriere Italiano", "Galleria", "Guerin Meschino",
"Terza Pagina", "La Lettura", "La Tribuna", "Il Selvaggio", "Gazzetta del
Popolo", "L'Italiano", "Omnibus", "Primato", "Domenica", "Stampa Sera",
"Cosmopolita", "Europeo", "Epoca", "Il Mondo", ecc.) attraverso i quali è
possibile tracciare la "sua" storia d'Italia della prima metà del secolo
appena trascorso. In parallelo, illustra libri di Giuseppe Zucca, Alceste
Trionfi, G. C. Croce, Giuseppe Ungaretti, Ercole Patti, Bino Sanminiatelli,
Antonio Baldini, Corrado Alvaro, Paul Verlaine, Vitaliano Brancati, Bruno
Barilli, Francesco Guicciardini, Paolo Monelli, Marziale, Vincenzo
Cardarelli. Nel 1921 è presente nuovamente, col dipinto Cacciata di casa, in
mostra a Terni, al Concorso per il Pensionato Artistico Nazionale. Il
pensionato non viene assegnato. È invitato, con tre opere, alla "Prima
Biennale Romana". Nel 1922 condivide con Giorgio de Chirico lo studio romano
di via degli Orti d'Alibert, alla Lungara. La coabitazione con il Grande
Metafisico, in una strada documentata da un quadro di Filippo de Pisis,
porta a interessanti sollecitazioni facilmente identificabili nelle opere di
quest'anno, punto di passaggio dal ritorno al classicismo al momento
romantico.
È tra gli artisti inclusi, con tre opere,
ne "La Fiorentina Primaverile" che si tiene a Firenze al Parco di san Gallo.
Da questo momento, la sua intensa attività è testimoniata da una serie di
partecipazioni importanti ("Quadriennale di Torino", 1923-1947, "I Mostra
Nazionale d'Arte Marinara", Roma 1926, XCIII Esposizione di Belle Arti della
Società Amatori e Cultori di Belle Arti", Roma 1927, "Esposiciòn de Arte
Francés, Italiano y del Libro Aleman", Madrid 1928, "Esposizione
Internazionale d'Arte", Barcellona 1929, Biennale di Venezia,
1930-1947-1950-1952, "Quadriennale di Roma", 1931-1935-1939-1943-1955-
1959-1965, "I 14 della Gazzetta", Torino 1932, "L'Art Italien des XIX e XX
Siécles", Parigi 1935, "Exhibition of Italian Contemporary Art", New York
1939, "Venticinque artisti del Secolo", Roma 1944, "Artisti Italiani
Contemporanei", Mosca 1953, Monaco di Baviera 1957, "Arte moderna in Italia
1915-1935", Firenze 1967), di mostre personali, di commissioni ("Monumento
nazionale al Marinaio italiano", Brindisi 1932), di premi. Muore a Roma il
20 dicembre 1971.
Tratto dalla presentazione della
mostra "Amerigo Bartoli e l'Umbria", 27 giugno - 25 ottobre 2008,
Terni, Palazzo Montani Leoni. |