Editoriale del Portale del Sud
La Repubblica delle bandane
di
Alfonso
Grasso Il Berlusconi in bandana ha mostrato il suo lato più umano e patetico, quello di colui che si accorge con orrore di essere vecchio. Sull’aliscafo per Ischia ho incontrato due ottuagenarie vestite, o meglio svestite, come scugnizze sedicenni. Come vedete non c’è solo il premier a farci sorridere.
Ci sono pure Bondi, Schifani, Calderoli, Ombretta Colli e Buttiglione (la formazione dei Brutto’s? … e poi fanno fuori il Napoli!). A Sinistra non c’è l’uomo? Allora teniamoci i vari Gasparri, La Russa, Frattini, Borghezio, Urbani, Zanicchi, De Michelis ecc. Che politici! Almeno hanno fatto dell’antimeridionalismo la bandiera di Stato!
A proposito: “Bossi crepa!” non sta bene, meglio augurargli altri cento anni come questo!
I più cattivi, quelli che ce l’hanno con il povero Berlusconi, vanno invece giù pesante: “Non è una bandana! È una medicazione” hanno esclamato. “Si è circonciso!”
Bush ha ringraziato Berlusconi nel discorso alla convention. È apparso sincero, e deve essere ancora stupito del perché il nostro premier l’abbia aiutato ad allontanare i guai dall’America, ed ad avvicinarli tremendamente a noi! Signor Bush, glielo spighiamo noi il perché: Berlusconi farebbe qualsiasi cosa per un weekend con Lei a Camp David! Lei, signor presidente, l’ha mai visto in bandana? No? Chieda a Blair, lui l’ha visto e, pare, finalmente … ha capito!
Ma come riparare a tutti ‘sti guai (Cecenia, Iraq, petrolio, Alitalia ecc ecc)? Il governo delle bandane ha la solution, anzi la devolution: scarichiamo tutto sulle regioni, così ognuno si fa i fatti suoi. Come nelle aziende in crisi, l’apparato diventa gigante, mentre gli addetti alla produzione scarseggiano e prendono le botte dai clienti. Nel Paese delle raccomandazioni, più potere agli enti locali significa quasi dire addio al diritto.
Ma così si realizza il vero liberismo, secondo i soliti maldicenti. |