Note sull'artista
Palio e Manifesto realizzati da
Nicola Andreace per il “Palio della Mezzaluna” (Massafra TA
settembre-ottobre 2012), manifestazione storico-evocativa in costume
della battaglia fra massafresi e turchi sul fiume Tara, avvenuta il 14
settembre 1594.
Le opere di Andreace documentano il
connubio tra storia e contemporaneità attraverso la molteplicità di
codici visivi. Il comune denominatore è il legame con la spazialità
architettonica dei luoghi massafresi e la storia degli stessi, in un
alternarsi di zone religiose e civili, presso cui, come contrappunto
alla realtà contemporanea, alcune figure storiche interpretano le
vicende eroiche del nostro tempo andato, quando vari ceti sociali si
unirono per difendere la propria libertà. il valore simbolico, pieno di
suggestioni, di un avvenimento del passato, lo scontro con i turchi,
evidenzia la continuità di due mondi, contemporaneo e storico,
volutamente riuniti senza limiti temporali per commemorare e gemellare
Massafra con altre città del Palio, con cui confrontarsi e mettersi in
comunicazione, per coinvolgere le nuove generazioni, sviluppare turismo,
premiare il merito di alcune personalità del territorio. Nelle sue opere
del Manifesto e del Palio del 2012, Andreace, attraverso un’analisi
della realtà per un discorso quasi di “reportage”, con sintesi di
immagini, costruisce un racconto denso di dettagli, in uno stille
personale di approfondimento antropologico e radicamento nella cultura
del territorio.
Alle sue due composizioni Andreace
aggiunge le seguenti note esplicative: “Nel Manifesto, il castello,
simbolo del potere civile, svettante contro un cielo azzurro, acceso da
un cromatismo caldo infuocato, domina il centro antico con le sue case
incastonate sulla collina e con la Chiesa, simbolo del potere religioso
e testimonianza della devozione popolare. Habitat e luogo sacro,
illuminati dal colore ocra, in contrasto con i rossi, fanno da quinta
alla scena in primo piano, che, tra pacatezza e ribellione, si sostanzia
dei valori di condivisione, di amore per la propria terra e di
solidarietà, beni da sempre appartenuti all’universale umano. Nella
composizione per il Palio, il castello e la chiesa, teatro della vita
civile e del sacro, verticalizzano l’attenzione sui guerrieri e su
Isabella di Monsorio, che tra speranze comunicano la concentrazione e la
tensione per il prossimo decisivo scontro armato. Il cavaliere in rosso,
armato di fede e di armi, esprime l’ineguagliabile sofferenza ed
emblematizza con la consapevolezza del pericolo un esempio di virtù,
coraggio e dedizione. In orizzontale tra stendardi e trombe, armigeri,
guerrieri e cavalli frementi, ricchi di pathos, scandiscono i ritmi di
un tempo che si evolve e che, evolvendosi, si conferma nella sua
affermazione vittoriosa”.
Tratto dalla presentazione del “Palio
della Mezzaluna”. Organizzazione e Patrocinio Comune di Massafra, Ass.
Culturale Massafranostra, Regione Puglia, ecc. |