Palazzo Abatellis, galleria regionale della Sicilia
L'importanza dell'architettura rinascimentale siciliana è stata messa in
luce dagli interventi di restauro del secondo dopoguerra. Grandi architetti
del Novecento italiano hanno operato a lungo in Sicilia, misurandosi con la
storia attraverso progetti di restauro mirabili. Carlo Scarpa arrivò
nell'isola nel 1953 per allestire la mostra su "Antonello da Messina e il
'400 siciliano" creando con semplici teli di seta policroma (rosa, azzurro)
un raffinatissimo congegno espositivo. A quella prima esperienza seguì
subito dopo (1953-54) la sistemazione museale della Galleria Nazionale di
Palazzo Abatellis a Palermo che realizzò con Roberto Calandra.
L'intervento nel palazzo quattrocentesco di Matteo Carnelivari consiste in
minimi ma magistrali interventi che vogliono essere un semplice "commento",
una mediazione tra arte e architettura, tra Rinascimento e contemporaneità.
Piccoli scavi, tagli murari, per mettere in comunicazione visiva gli spazi e
per anticipare la percezione delle opere più significative; creando
l'aspettativa di godimento delle opere. Il Trionfo della morte, la preziosa
tela quattrocentesca posta sull'abside della cappella, si può cogliere in
sequenza da più punti lungo il percorso, dal basso e dall'alto.
Attraverso la luce, preferibilmente solare, Scarpa crea un'efficace
drammatizzazione senza alcun artificio scenico, come testimonia
eloquentemente la collocazione del Busto di Eleonora D'Aragona, capolavoro
assoluto del Laurana. In un angolo di fronte alla finestra e ad altezza
naturale, solo lievemente rialzata per dare un senso di spiritualità e di
maestosità.
Grazie ai raggi solari, che accentuano il fine modellato e le impercettibili
inclinazioni del viso, il profilo rivive, facendo intuire i virtuali
movimenti corporei. [Ulisse la rivista di bordo dell’Alitalia, febbraio
2006]
|